Tutti, presto o tardi, siamo chiamati a fare i conti con il lutto. Un famigliare per Covid, una persona cara per il cancro, un amico per un incidente stradale, militari e civili al fronte per una guerra sempre ingiusta, la morte, che sia naturale o provocata, è sempre alle nostre porte. Quando bussa o quando entra prepotentemente, senza neppure avvisare, siamo travolti dal dolore e dall’angoscia. C’è una perdita secca, senza possibilità di rifarsi. Poi passano i giorni e il lutto, simboleggiato dal colore nero, il nero del buio, della notte, un tempo il nero del bottone e dei vestiti, inizia la sua lenta fase di elaborazione.
Scrive Roger M. Solomon: “La morte di una persona amata può essere un momento di enorme sofferenza. Perdere qualcuno che amiamo, infatti, spesso significa anche perdere qualcuno che ci offriva un senso di sicurezza ed equilibrio nella vita, dando a quest’ultima prevedibilità e significato. La persona amata non era parte soltanto della nostra vita quotidiana e del mondo esterno; era parte della nostra identità, del nostro mondo interno. All’indomani di una perdita, soprattutto quando essa è stata traumatica, improvvisa e inaspettata, è difficile capire chi siamo senza la persona amata o come la nostra vita possa andare avanti senza di lei. Con la perdita di qualcuno che amiamo, infatti, perdiamo il nostro mondo: le cose non saranno più le stesse”.
Cito Solomon, perché lo psicologo, direttore del programma e docente dell’EMDR Institute (Watsonville, CA), nonché di terapia EMDR a livello internazionale (e consulente del Senato degli Stati Uniti e di agenzie governative, tra cui l’FBI, i servizi segreti, la NASA e l’esercito), ha da poco pubblicato con Raffaello Cortina il libro “Lutto e EMDR. Dalla diagnosi all’intervento clinico”.
Che cos’è l’EMDR? Diciamolo con le sue parole: “La terapia EMDR rappresenta un approccio psicoterapeutico integrato che pone l’accento sul sistema di elaborazione delle informazioni, un sistema cerebrale innato, e su come le esperienze vengono immagazzinate nella memoria. I problemi attuali dell’individuo vengono considerati il risultato di esperienze avverse che non sono state elaborate in modo adeguato e rimangono dunque immagazzinate in forma stato-specifica e disadattiva”.
Dolores Mosquera, nella prefazione, precisa che “in tutto il libro Roger ci insegna come accompagnare le persone in questi momenti di tremendo disagio, come incoraggiarle a connettersi con le emozioni complicate che li pervadono e come adattare la terapia EMDR nelle diverse fasi in modo che i nostri pazienti possano guarire dal loro dolore”.
Il libro, dopo aver esaminato l’impatto della perdita nei cambiamenti personali e interpersonali, affronta il lutto traumatico e il lutto complicato, passando attraverso la teoria dell’attaccamento. Poi si sofferma a presentare alcuni modelli teorici del lutto e i sei processi R di Terry Rando. Infine, presenta il protocollo EMDR sviluppato in otto fasi. Non poteva mancare, in appendice, una parte dedicata alla terapia EMDR nel trattamento del dolore e del lutto dovuto al Covid-19. Ricca la bibliografia, l’indice dei casi clinici e quello analitico.
Leggendolo insieme al manuale sull’EMDR di Francine Shapiro, si riesce ad avere un quadro completo di ciò che si propone la terapia, dei risultati che raggiunge, precisando anche tutto ciò che non bisogna aspettarsi, tutto ciò che l’EMDR non è.
Scrive Roger M. Solomon: “La morte di una persona amata può essere un momento di enorme sofferenza. Perdere qualcuno che amiamo, infatti, spesso significa anche perdere qualcuno che ci offriva un senso di sicurezza ed equilibrio nella vita, dando a quest’ultima prevedibilità e significato. La persona amata non era parte soltanto della nostra vita quotidiana e del mondo esterno; era parte della nostra identità, del nostro mondo interno. All’indomani di una perdita, soprattutto quando essa è stata traumatica, improvvisa e inaspettata, è difficile capire chi siamo senza la persona amata o come la nostra vita possa andare avanti senza di lei. Con la perdita di qualcuno che amiamo, infatti, perdiamo il nostro mondo: le cose non saranno più le stesse”.
Cito Solomon, perché lo psicologo, direttore del programma e docente dell’EMDR Institute (Watsonville, CA), nonché di terapia EMDR a livello internazionale (e consulente del Senato degli Stati Uniti e di agenzie governative, tra cui l’FBI, i servizi segreti, la NASA e l’esercito), ha da poco pubblicato con Raffaello Cortina il libro “Lutto e EMDR. Dalla diagnosi all’intervento clinico”.
Che cos’è l’EMDR? Diciamolo con le sue parole: “La terapia EMDR rappresenta un approccio psicoterapeutico integrato che pone l’accento sul sistema di elaborazione delle informazioni, un sistema cerebrale innato, e su come le esperienze vengono immagazzinate nella memoria. I problemi attuali dell’individuo vengono considerati il risultato di esperienze avverse che non sono state elaborate in modo adeguato e rimangono dunque immagazzinate in forma stato-specifica e disadattiva”.
Dolores Mosquera, nella prefazione, precisa che “in tutto il libro Roger ci insegna come accompagnare le persone in questi momenti di tremendo disagio, come incoraggiarle a connettersi con le emozioni complicate che li pervadono e come adattare la terapia EMDR nelle diverse fasi in modo che i nostri pazienti possano guarire dal loro dolore”.
Il libro, dopo aver esaminato l’impatto della perdita nei cambiamenti personali e interpersonali, affronta il lutto traumatico e il lutto complicato, passando attraverso la teoria dell’attaccamento. Poi si sofferma a presentare alcuni modelli teorici del lutto e i sei processi R di Terry Rando. Infine, presenta il protocollo EMDR sviluppato in otto fasi. Non poteva mancare, in appendice, una parte dedicata alla terapia EMDR nel trattamento del dolore e del lutto dovuto al Covid-19. Ricca la bibliografia, l’indice dei casi clinici e quello analitico.
Leggendolo insieme al manuale sull’EMDR di Francine Shapiro, si riesce ad avere un quadro completo di ciò che si propone la terapia, dei risultati che raggiunge, precisando anche tutto ciò che non bisogna aspettarsi, tutto ciò che l’EMDR non è.
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