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Psicoterapia e disturbi mentali comuni: una consensus sulle cure psicologiche per ansia e depressione

23 Mag 22

A cura di gerfavaretto

Ansia e depressione costituiscono i problemi maggiornamente rappresentati nell'ambito della popolazione generale e anche quelli che più raramente ricevono risposte specifiche e basate sull'evidenza. In particolare non c'è, ad oggi una cultura e una organizzazione dei servizi  adeguate nelle reti sanitarie e l'offerta di  interventi di tipo psicologico non è adeguata anche se  la letteratura scientifica  ed alcune esperienze internazionali indicano tali interventi  efficaci, specifici e prioritari.
Pubblico qui un documento divulgativo della Consensus conference sule terapie psicologiche per ansia e depressione curato dal Comitato editoriale della Consensus coordinato da Paolo Migone. 

Recentemente è stato pubblicato il documento finale della “Consensus Conference sulle terapie psicologiche per ansia e depressione”, costituita con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità dopo un convegno organizzato a Padova nel novembre 2016 da Ezio Sanavio, Professore Emerito dell’Università di Padova. A quel convegno era stato invitato David Clark, che aveva presentato il programma inglese Improving Access to Psychological Therapies (IAPT), da lui promosso nel 2008 assieme a Richard Layard, docente di Economia alla London School of Economics (LSE): il punto di partenza di tale programma era rappresentato dall’accumularsi di prove scientifiche che dimostrano che, nel trattamento dei disturbi mentali “comuni” (ansia e depressione), la psicoterapia è spesso più efficace dei farmaci (vi è un minor numero di ricadute, i miglioramenti ottenuti sono più duraturi ed aumentano nel tempo, etc.). Di conseguenza, come è stato calcolato alla London School of Economics, migliorando l’accesso ai trattamenti psicologici nei Servizi di salute mentale è possibile ottenere non solo un maggiore benessere per gli utenti, ma anche un guadagno per le casse dello Stato (minori assenze lavorative, minori costi indiretti dei disturbi, etc.). Per molti disturbi psicologici comuni quindi la psicoterapia – come indicato dalle principali linee-guida internazionali prese in rassegna nel documento finale della Consensus Conference – dovrebbe essere l’intervento di prima scelta, mentre i medici, per il tipo di formazione ricevuta e le pressioni dell’industria farmaceutica, spesso si limitano a prescrivere farmaci senza suggerire una psicoterapia. Sarebbe quindi nell’interesse di tutti migliorare l’accesso alle psicoterapie nei Servizi di salute mentale, assumendo psicoterapeuti (oggi presenti in numero molto limitato) e organizzando un’adeguata formazione per medici e psicologi. Oggi i pazienti che necessitano di un trattamento psicoterapeutico sono indotti a ricorrere al mercato privato, con una discriminazione di censo inaccettabile in tema di salute ed irrispettosa del dettato costituzionale. In questa prospettiva anche la realtà delle attuali scuole di specializzazione in psicoterapia presenta numerose criticità, che andrebbero attentamente valutate e rivedute.
Il Documento finale della Consensus Conference, di 117 pagine, è disponibile sul sito Internet dell’Istituto Superiore di Sanità (vi è anche una versione inglese), con una Premessa di Silvio Brusaferro (Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità) e una Presentazione di Silvio Garattini (Presidente dell’Istituto Mario Negri e della Giuria della Consensus Conference).
La diffusione dei risultati della Consensus Conference può rappresentare un importante contributo per il miglioramento delle politiche nel campo della salute mentale in Italia, oltre ai molteplici significati che essa riveste dal punto di vista sia culturale che scientifico.
 
Per maggiori informazioni:
Ezio Sanavio, Una Consensus Conference sulle terapie psicologiche per ansia e depressione. Psicoterapia e Scienze Umane, 2022, 56, 1: 11-20. Dopo questo articolo vi sono la Premessa di Silvio Brusaferro e la Presentazione di Silvio Garattini al Documento finale della Consensus Conference, e due documenti che perseguono obiettivi affini: un “Manifesto della Salute Mentale” redatto da Angelo Barbato, Antonello D’Elia, Pierluigi Politi, Fabrizio Starace e Sarantis Thanopulos, e un “Progetto di implementazione degli interventi per la salute mentale” che è stato proposto al Ministero della Salute dalle tre più importanti associazioni italiane di psicoterapia, il Coordinamento Nazionale Scuole Psicoterapia (CNSP), la Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia (FIAP) e Società Italiana di Psicoterapia (SIPSIC); questi documenti sono linkati all’indice del n. 1/2022 di Psicoterapia e Scienze Umane.
David M. Clark, Il programma inglese Improving Access to Psychological Therapies (IAPT). Psicoterapia e Scienze Umane, 2017, 51, 4: 529-550. Alcune informazioni sul programma inglese IAPT sono nell’editoriale del n. 4/2017.

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