La rivincita del nulla e di nessuno.
Allora abbiamo una persona che non manifesta alcuna dote, ma una collezione straordinaria di difetti, ladro, bugiardo, violento, incoerente, banale, senza gusto, senza pudore.
Lui è il nulla e non fa nulla per migliorarsi, anzi sfacciatamente passa a insultare y, chiedendo i voti anche agli x che prima insultava. Eppure della gente si fida. Perché?
La risposta numero uno è la paura.
Lui non ha paura e io mi identifico a lui che non ha paura, anche se nessun dato oggettivo rende una scelta razionale affidarsi a qualcuno che fino l'altro ieri vedeva in me il nemico.
Ho una paura che nemmeno posso guardare in faccia, una paura che non posso riconoscere come mia e gli dò la faccia del migrante, o di mia moglie, per poterla combattere.
La banalità del male, ci insegna la Harendt, è tutta nell'ubbidienza dei sudditi. Dall'altra parte si dice ignoranti ai razzisti finendo così per non riconoscere i propri privilegi, come per esempio quello di avere potuto studiare, e per rimuovere il fatto che siamo tutti esseri umani.
"Chi sei? Nessuno pure tu? Allora siamo in due" Emily Dickinson
Ecco ti direi caro leghista, Salvini, o quel Pillon, non importa che tu non abbia niente e che tu non sia nessuno, ognuno di noi lo è, poi qualcuno può studiare, qualcuno ha perfino un padre a cui aggrapparsi, soprattutto si può scegliere cosa fare di quello che si ha o di quello che ci si può procurare, sì può migliorare, perfino i perversi possono andare in analisi, possono sperare in una vita migliore, sebbene nella loro struttura.
Anche chi non ha alcuna identificazione a sostenerlo non è costretto a cambiare continuamente divisa, ma anche dopo i 40 anni si può tessere una personalità. Ora è fondamentale COME procurarsela, rubare non si fa, anche per un motivo che a volte si dimentica, il piacere, come il piacere dello studio o del lavoro pittorico, che nessuno squalo sotto formalina può sostituire.
Nessuno può toglierti quello che hai guadagnato, ma quello che hai rubato non sarà mai tuo.
Allora abbiamo una persona che non manifesta alcuna dote, ma una collezione straordinaria di difetti, ladro, bugiardo, violento, incoerente, banale, senza gusto, senza pudore.
Lui è il nulla e non fa nulla per migliorarsi, anzi sfacciatamente passa a insultare y, chiedendo i voti anche agli x che prima insultava. Eppure della gente si fida. Perché?
La risposta numero uno è la paura.
Lui non ha paura e io mi identifico a lui che non ha paura, anche se nessun dato oggettivo rende una scelta razionale affidarsi a qualcuno che fino l'altro ieri vedeva in me il nemico.
Ho una paura che nemmeno posso guardare in faccia, una paura che non posso riconoscere come mia e gli dò la faccia del migrante, o di mia moglie, per poterla combattere.
La banalità del male, ci insegna la Harendt, è tutta nell'ubbidienza dei sudditi. Dall'altra parte si dice ignoranti ai razzisti finendo così per non riconoscere i propri privilegi, come per esempio quello di avere potuto studiare, e per rimuovere il fatto che siamo tutti esseri umani.
"Chi sei? Nessuno pure tu? Allora siamo in due" Emily Dickinson
Ecco ti direi caro leghista, Salvini, o quel Pillon, non importa che tu non abbia niente e che tu non sia nessuno, ognuno di noi lo è, poi qualcuno può studiare, qualcuno ha perfino un padre a cui aggrapparsi, soprattutto si può scegliere cosa fare di quello che si ha o di quello che ci si può procurare, sì può migliorare, perfino i perversi possono andare in analisi, possono sperare in una vita migliore, sebbene nella loro struttura.
Anche chi non ha alcuna identificazione a sostenerlo non è costretto a cambiare continuamente divisa, ma anche dopo i 40 anni si può tessere una personalità. Ora è fondamentale COME procurarsela, rubare non si fa, anche per un motivo che a volte si dimentica, il piacere, come il piacere dello studio o del lavoro pittorico, che nessuno squalo sotto formalina può sostituire.
Nessuno può toglierti quello che hai guadagnato, ma quello che hai rubato non sarà mai tuo.
“occorre essere fortissimi
“occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società.” (Pier Paolo Pasolini)
Bellissima citazione. Siamo a
Bellissima citazione. Siamo a un bivio, di fronte a un’urgenza di scegliere l’altruismo, e la lotta è durissima, anche perché coincide, in parte, con la lotta intestina con le nostre modalità di godimento, che ci spingono a fuggire, a non vedere, a dormire, a godere.