Un medico, un uomo. Una rubrica sulle medical humanities dedicata alle narrazioni non cliniche deve essere introdotta da una citazione cinefila se ha la presunzione di voler introdurre la postmodernità come item @:-).
Il primo giorno del primo anno di medicina nel rituale discorso d'apertura viene detto che un buon medico deve sapere, saper fare e saper essere. Le difficoltà sono naturalmente in crescendo. La psicologia clinica sostiene a ragion veduta che il primo farmaco somministrato da un medico è il medico stesso. Le istanze della società civile nei confronti della classe medica esigono che si focalizzi non solo scientificamente ma anche antropologicamente sulla qualità di vita. Il saper comunicare, ossia il saper instaurare un canale di scambio biunivoco fra medico e paziente, andrebbe aggiunto nelle omelie laiche del primo anno.
La comunicazione diventa agevole quando l'incontro diventa narrazione. L'arte e soprattutto le arti visive/interattive sono una grande risorsa in ciò.
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