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SI PUO’ VALUTARE IL RISCHIO DI RECIDIVA NEGLI AGGRESSORI SESSUALI?

23 Nov 15

A cura di stefanosanzovo@quipo.it

Chi è un sexual offender (s.o.)? Non è facile rispondere a questa domanda. Dipende da che punto di vista partiamo. Comunque li vogliamo considerare, dobbiamo renderci conto che si tratta di una popolazione eterogenea. Esistono aggressori sessuali adolescenti, adulti, ed anziani. E gli anziani possono aggredire altri adulti o soggetti prepuberi. Come possiamo definire un comportamento sessuale abusante? Può essere stupro, violenza, molestia, ricatto sessuale. E' un continuum fra lo sfruttamento e la sopraffazione. La National Task Force Juvenile Sex Offending definisce "come abusante ogni comportamento sessuale che  si attua senza il consenso dell'altra persona, in un contesto di sbilanciamento di poteri tra i contraenti l'atto sessuale, a seguito di una oggettiva coercizione".
Il Prof. Carlo Rosso e il suo gruppo di Torino della Società Italiana di Sessuologia e Psicopatologia Sessuale (SISPSe), hanno analizzato un gruppo di 308 maschi incarcerati per abuso sessuale e ne hanno valutato il rischio di recidiva. Per farlo, li hanno sottoposti al Risk Matrix 2000. E' un test che cerca di valutare la possibilità che un aggressore sessuale possa nuovamente compiere lo stesso reato. Si basa su una peculiare anamnesi psicosessuale del paziente. Quanti reati sessuali ha commesso? C'e stata violenza sessuale? C'è stata violenza di altro tipo? C'è stato contatto? Quali sono i suoi precedenti reati? A che età li ha commessi? Quante condanne ha già ricevuto? Per quanto tempo? Di che sesso erano le vittime? Di che età? Le conosceva? Che caratteristiche ha la sua vita familiare? E' single, convive, è sposato? Ha una diagnosi concomitante di parafilia, e se sì quale? Ha una diagnosi concomitante di qualsiasi altro disturbo mentale, e se sì quale? Quanti trattamenti ha già ricevuto? E di che tipo? Una volta risposto a varie domande di questo tipo, secondo un'analisi clinica e statistica, si potrà giungere ad una probabilità affidabile di considerare il rischio che il soggetto compia il reato. Questo non tanto a fini speculativi, ma riabilitativi. A seconda infatti del rischio, si cercherà il trattamento più adeguato.
Ma quali di questi fattori sono i più significativi? Secondo la ricerca di Maura Garombo e colleghi, tre fattori possono spiegare il 53% della varianza: il primo riguarda gli items che si riferiscono alla carriera criminale; il secondo alll'età d'inizio dei reati, il terzo alla tendenza a delinquere.
Da qualche anno la SISPSe è impegnata in un programma di trattamento dei sexual offenders. L'approfondire lo studio di strumenti come il Risk matrix, la cui versione italiana ora è stata validata, permette di poter strutturare dei programmi riabilitativi mirati in collaborazione con le istituzioni penitenziarie. Perché per prevenire i reati sessuali non bisogna pensare solo alle vittime, ma anche agli aggressori.
M.F. GaromboS. SalvadoriA. ContarinoN. CastellinoS. MolinaroP. GarofanoM.T. Molo F. Veglia & C. Rosso Factorial analysis of risk matrix 2000 on an Italian sample of sexual offenders. Journal of Sexual Aggression: An international, interdisciplinary forum for research, theory and practice. 2015 DOI:10.1080/13552600.2015.1047908
 

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