Il convegno si pone l’obiettivo di promuovere la cultura dello Sport come terapia in alternativa alla riabilitazione e rieducazione convenzionale attraverso la testimonianza di esperti che sperimentano in vari centri della Campania, attraverso percorsi strutturati, esperienze di sporterapia. Questa forma di terapia, anche della competizione e del successo, si contrappone alla vecchia terapia che tendeva a medicalizzare isolando il disabile.
L’evento sarà l’occasione per dare la parola ad esperti del settore con testimonianze di preparatori sportivi, che sperimentano in vari centri della Campania, attraverso percorsi strutturati, esperienze di sporterapia, ma permetterà anche di favorire l’incontro tra la cittadinanza e le autorità politiche e amministrative. “L’obiettivo è” afferma la dott.ssa Carmela De Cesare direttore della Medicina Fisica e Riabilitazione della ASL Napoli 1 Centro “promuovere la cultura dello Sport come terapia integrativa e spesso alternativa alla riabilitazione e lanciare il chiaro messaggio che la disabilità non deve essere considerata uno status o una malattia ma che attraverso lo sport il disabile può riscattarsi dalla sua condizione sperimentando competizione e successo. Una vecchia terapia riabilitativa tendeva a medicalizzare isolando il disabile mentre lo sport è anche possibilità di riscatto e di rivincita, fonte di benessere e felicità, partecipazione ed inclusione sociale”.
Alla base della sporterapia un nuovo welfare sportivo, quindi, in cui la salute valore collettivo e comune è considerata di primaria importanza, promossa e protetta dalla società e dalle istituzioni locali in sinergia tra di loro .
In questo ambito, potrete vedere le mie diapositive sul tema SPORT e SALUTE MENTALE o meglio IMPLEMENTARE LA SALUTE MENTALE, che partono dal progetto WHO e quindi mh-GAP di cui ho parlato qui ( http://www.psychiatryonline.it/node/7070 ), che prevede esplicitamente la relazione terapeutica e riabilitativa dello sport e dell'attenzione alla dieta e alla attività fisica per i sofferenti psichici, per arrivare a dettagliare le varie esigenze e programmi specifici secondo i lavori internazionali nel merito.
Si parte con l'ovvia considerazione dei DCA, che si dividono in modo opposto tra quelli che causano obesità (Binge, Bulimia, Abbuffate Notturne), e quelle che causano attività sportiva compulsiva (Anoressia e Vigoressia) pericolose anch'esse per il corpo e per la mente, in una relazione complessa in cui la riabilitazione sportiva, in modo opposto, e l'attenzione agli stati emotivi interiori e alla propriopercezione può essere esiziale.
E' importante notare che Anoressia e Vigoressia, insieme a ADHD e abuso di sostanze (doping soprattutto) è particolarmente elevato proprio negli atleti e negli atleti professionisti, per la complessità del rapporto tra motivazione e prestazione atletica.
Si passa a parlare di ANSIA e nevrosi in generale, come degli stati ansioso-depressivi, per i quali un preciso programma sportivo, adattabile a tutti, può costituire l'intero percorso terapeutico, secondo gli studi e l'esperienza personale dello psicologo e atleta dott. Leano Cetrullo, già redattore POL.it su questo tema.
Il problema più grande e il bisogno maggiore di integrazione socio-sanitaria c'è ovviamente per i pazienti PSICOTICI, tra cui annoveriamo ormai regolarmente anche quelli affetti da Psicosi affettiva, oltre quelli che soffrono di paranoie o di allucinazioni o di altre forme di angoscia debilitante.
Il bisogno in questo caso è maggiore perché:
1) Tutti gli antipsicotici causano aumento della fame e dismetabolismo,
2) La Psicosi riduce le capacità relazionali e la volontà di agire,
3) Gli antipsicotici causano effetti collaterali extrapiramidali e quindi neuromotori,
4) I pazienti finiscono spesso per abusare di caffè e nicotina.
Esistono sostanze come le ENDORFINE, le MIOCHINE e le ORESSINE che forse mediano questi percorsi utili per i pazienti psicotici.
Esiste una correlazione forte tra dismetabolismo anche prima dell'esordio psicotico in alcuni pazienti piuttosto che in altri.
Esiste una correlazione forte tra dismetabolismo e aggressività in pazienti psicotici fin dall'esordio.
Esistono ovviamente anche correlazioni forti tra miglioramenti significativi del dismetabolismo, dell'aggressività e dei sintomi psicotici in pazienti che siano sottoposti a LUNGHI PROGRAMMI di RIABILITAZIONE SPORTIVA e ovviamente maggiormente attenzionati all'abuso di cibo, caffè e sigarette.
Nella realtà avrò avuto solo 15 minuti per spiegare tutto ciò o meglio per fare capire che è importante approfondire tutto ciò, perché anche voi lettori spero abbiate la volontà di mettere in pratica personalmente questi consigli pratici o creare progetti e attività, anche commerciali, specifiche per le varie forme di sofferenza psichica.
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