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Storia critica della psicoterapia, un trattato che lascia il segno

17 Apr 21

A cura di Davide D'Alessandro

I trattati, i manuali, i malloppi, sono croce e delizia di chi è costretto a consultarli o a leggerli. C’è chi li trova sempre tremendamente noiosi e chi li apprezza pur con inevitabili riserve. Ne ho trovato uno da apprezzare notevolmente e senza riserve. Una sorta di miracolo. Lo hanno scritto Renato Foschi e Marco Innamorati per i tipi della Raffaello Cortina e lo hanno titolato “Storia critica della psicoterapia”. Perché critica? Lo spiega bene Vittorio Lingiardi nella prefazione: “Perché gli autori si pongono il compito di raccontare le mille storie della psicoterapia – dai rituali magico-religiosi dell’antichità all’evidence-based contemporaneo – a partire dai loro contesti storici e culturali, imprescindibili per rileggere le impalcature teoriche e tecniche che nel corso del tempo hanno guidato e contenuto le forme dell’azione terapeutica. Non può che essere, questa, un’operazione critica, cioè un’operazione di relativizzazione, ibridazione, comparazione, delimitazione. Inevitabilmente transdisciplinare”.
Dall’indice comprendi la meraviglia. Dalle cure del mentale, dall’antichità all’epoca moderna, passando per ipnotismo e psicoterapia, entrando nel Novecento della psicoanalisi e dei maestri della psicoanalisi, Freud, Jung e Adler, dando conto della psicologia del profondo tra le due guerre e dopo il secondo conflitto mondiale, giungendo agli anni Settanta e Ottanta tra comunitarismo e individualismo, approdando a una prospettiva tra passato e futuro, alle nuove sfide tra psicoanalisi e scienza, alle psicoterapie integrative, con una straordinaria bibliografia finale e due curatissimi indici, analitico e dei nomi.



Aggiunge Lingiardi: “Diversamente dalla maggior parte dei trattati, questo non procede per medaglioni biografici (troppo spesso agiografici) dei grandi nomi della psicoterapia, né si limita a seguire, prevedibile e rassicurante, la cronologia. L’interesse di questo testo sta nel suo avanzare per confronti tematici dentro i contesti storici. Cioè politici ed economici”.
Ricostruire una lunga storia, che ha luci e ombre come tutte le storie affascinanti, non è facile e il merito dei due autori è di averlo fatto con perizia, disciplina e capacità evocative di un mondo che avrebbe ancora tanto da dire se a dirlo fossero sempre professionisti della cultura come Foschi e Innamorati. Purtroppo, spesso a dirlo o a cercare di dirlo sono venditori di analisi che non fanno bene alla psicoanalisi, protagonisti effimeri di un tempo presente che pensa di poter fare a meno della storia, di poterci salire sopra senza rispettarla e, talvolta, di utilizzarla per fini poco edificanti. Questa storia critica della psicoterapia ne ripercorre le fasi cruciali, ne esalta i pensatori che hanno lasciato il segno, ne testimonia i profili più accattivanti, penso al contributo clinico di Winnicott e alle intuizioni, tra gruppo e psicoanalisi, di Foulkes e Bion. Ma c’è altro, tanto altro, presentato con sobrietà e intelligenza, senza mai voler stupire con effetti speciali. Da apprezzare davvero notevolmente. E senza riserve.

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