Adoro il fatto che investighi nella psicologia di chi si nasconde. Una lettura ancora semplice, ma sicuramente efficace.
Dietro la maschera ci sono spesso i volti di chi si nasconde per continuare a NON.ESSERE o più spesso ad essere solo promiscuo. Spesso c'è PARANOIA per reazioni eccessive e negativi che non si sono mai verificate e che comunque si potrebbero superare con la relazione. C'è altre volte (ogni mia descrizione è una storia, ma più condizioni possono mischiarsi in una persona) un ostacolo reale, per la violenta omofobia mostrata in certe condizioni dai parenti. C'è in altri casi la PAURA di perdere o avere problemi sul posto di lavoro. In altri casi ci sono problemi religiosi, per cui negarsi è un annegarsi nell'identità "santa" che si mostra agli altri e poi svelarsi "diabolici" per poche ore alla settimana, spesso solo di notte, e vivere sempre con immensi sensi di colpa. In alcuni casi c'è la paura della reazione eccessiva da parte del partner (soprattutto per le transessuali, più spesso aggredite). Esiste anche il problema della confusione, essendo il nostro un piccolo mondo, ancor più piccolo nei piccoli centri, che una sia l'ex della stessa con la quale ora sta un'altra ex. Il contro mondo di amicizie lesbiche o gay in questo modo fallisce, mentre le persone transessuali vivono il dramma dell'armadio cementato da parte dei propri partner che loro stesse o stessi pretendono di chiamare eterosessuali (ancorché evidentemente non lo siano) per poter continuare una finzione mutilandosi della relazione.
MUTILARE una relazione. Nessuno che ami veramente accetterebbe una cosa del genere. Tutti gli eterosessuali pretendono di mostrare ed ESIBIRE il proprio amore in pubblico, perfino Renzo e Lucia così come Romeo e Giulietta. La fuga in entrambi i casi serve per rendere ALTROVE PUBBLICO il proprio amore, ma oggi con la crisi economica poche persone possono emigrare con il o la partner e quelli che lo fanno cercano nel luogo dell'altrove una disinibizione senza relazione e trovano una promiscuita più spesso che una affettività.
L'adesione al modello OMOFOBO, o meglio il RINFORZO al modello omofobo, che danno tutte le persone che si nascondono o che arrivano a tradire i propri partner è ben descritto. Tutti ci rendiamo conto che una diversa affermazione da parte della protagonista non avrebbe portato ad un'affermazione tanto cruda da parte dell'omofoba, ma a domande e forse ad una comprensione adeguata, forse a delle scuse e solo nella peggiore delle ipotesi ad una condanna, forse, ma da scontare in due, dentro un rapporto vivo e completo.
Nell'armadio però MIRIAM troverà molte altre persone e con loro potrà essere anche promiscua ma comunque di successo, mentre GIULIA oggi troverà poche persone fuori dall'armadio e poche ne potranno uscire nonostante la forza dell'amore, restando spesso sola e sentendosi fallita proprio dal punto di vista affettivo e sessuale.
Anche questo attrae molte persone dentro l'armadio.
Il Luna park dei locali gay è sempre attivo, ricco di promesse, che finiscono spesso in abuso di droghe alcolici e tabacco, ma anche in rapporti consumati velocemente e senza una seconda chance, perché ognuna o ognuno si disprezza attraverso l'odio che riversa sull'altro. Ogni liquido seminale urinato fuori copre di disprezzo il partner che rappresenta l'odiata propria omosessualità. Ogni vagina bagnata espelle come una mestruazione violenta sull'altra la colpa della propria incapacità a relazionarsi come persona.
Le parole sono spesso pervertite da chi vive dentro l'armadio.
Serio e Virile si contrappongono ad esibizionista e frocio immediatamente appena i due mondi entrano in contatto (e non so quali termini usino le lesbiche, ma so che sono altrettanto violenti e paradossali).
L'amore e la normalità sono solo fuori dell'armadio, come ogni relazione umana, e dentro l'armadio non si hanno infatti neanche altre relazioni sociali significative, anche se alcuni sono diventati politici esperti e campioni di visibilità pervertita dalla finzione. Le persone dentro l'armadio non fanno cooperazione sociale o altre attività relazionali altrimenti sarebbero troppo fragili e facilmente scoperte.
Esistono anche condizioni intermedie di chi si nasconde in famiglia, ma crea un micro.nucleo di amicizie dove essere liberi, in un altrove socialmente significativo, anche se comunque poco comunicato fuori del circolo ristretto di persone da cui è costituito.
La storia è lunga assai e in questo non sempre valgono i festosi cortei di Arcigay nè le serate politiche in associazione. Anche là la maggior parte delle persone è terrorizzata all'idea di essere scoperata e più spesso in famiglia che sul lavoro.
La famiglia è il luogo del terrore, l'angolo buio dei sensi di colpa.
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