(Da "Imitazione di Cristo")
Il doppio se ne e' andato rimane l'unico.
L'unico e' scisso, corpo e parola prendono vie distinte.
Non sentire di esser mai corrisposti per un attimo un giorno un'ora un secondo.
Atroce.
Ho sempre pensato che un amore per esser vero debba esser corrisposto.
Ma quando sentiamo bene che c'è dell'amore per l'altro ?
L'analisi e' tutta sul filo di un rasoio affilato, che graffia il cuore fino a farlo sanguinare.
Non sarai mai tu, impossibile … e' un artificio, una messa in scena e tu non esisti.
La tenuta sul transfert si basa anche su questo ricordarsi .
Ma ci sono analisi che sono come i grandi amori, totali assoluti.
Non c'è via di scampo, non c'è un resto.
Il gioco si fa più duro.
Ci sono analisi invece in cui le pulsioni non si mettono completamente in gioco.
Quando sul campo arrivano tutte loro nel massimo splendore allora qui i giochi si fanno tutti.
Un arena dove si incontrano duellanti dello stesso calibro.
Qui avviene l'impossibile.
Quando analista e paziente possiedono le loro pulsioni il gioco si fa sulla via dell'erotica .
Erotico aspettare, erotico salire, erotico scendere, erotico il due senza tre.
Come si tiene questa posizione se non negando un po' quel che si sente, tenendolo a bada con il pensiero o con il verbo.
Erotico il pensiero, di un erotismo senza corpo.
Le parole si amano, le voci e i pensieri .
Nel processo di cura avviene una scissione mente e corpo senza la quale non potremmo osservare le nostre riedizioni.
E " questa lotta tra medico e paziente, tra intelletto e vita pulsionale, tra conoscenza e volontà di agire si svolge quasi esclusivamente nell'ambito dei fenomeni di traslazione. È su questo terreno che dev'esser vinta la battaglia." ( Freud , 1912)
Si una vera battaglia, la battaglia del dolore perché sappiamo che nell'amore c'è della resistenza.
Un filo spinato ci divide da esperienze di rifiuto più o meno immaginate, desiderate o anche realmente vissute.
Poco importa dietro l'amore in un transfert emorragie affettive, glaciazione dei sensi.
Che differenza passa tra l'amore in analisi e l'amore la fuori?
Il mio primo analista aveva le caratteristiche di un uomo poco incline alle pulsioni, tutto era fermo immobile. Non un rumore non un telefono non un incontro . Tutto per te tutto morto.
Il gioco pulsionale era molto basso. Interessante notare che il "tutto per te" era nel pensiero ma non nel corpo.
Un collega mi disse che non scelse mai la via dell'analisi ma della psicoterapia per paura di perder la testa.
Ecco perder la testa!
Andare oltre.
La vertigine dell'amore, la vertigine.
Come si tiene a bada un Amore così?
In prima battuta vuoi negarlo ucciderlo perché sai già che non si può .
Dottore io dovrei amarla per poi perderla?
Non si può, non è vero.
Amore vero?
Traccia dopo traccia dobbiamo risalire il transfert che ci porta a sentire .
Ma come si è creato il primo ti amo?
La prima volta che pronunciamo il sentimento e' la nascita della parola.
La prima volta e' vera o l'ultima?
Chissà per quali percezioni passa quella parola.
La prima volta spunta sulla lingua come un fiore.
Ti ritrovi a dire qualcosa che non sai ma che senti.
Sapevo che non era ti voglio bene li c'erano i corpi del sesso.
La parola apparteneva ai corpi che si desiderano.
Ti amo era del corpo incisa lì sopra .
Il corpo mantiene ciò che la parola ha ucciso.
Il corpo non mente, conserva .
Il primo ti amo e' anima e corpo.
Poi che succede a noi poveri esseri umani.
Ritrovare la strada della parola.
La via dove si incontra il cuore,il centro.
Il centro il cuore dell'umano il grande cuore. L'organo vitale, pulsa, nel cuore il sangue entra ed esce ha ritmo .
Il cuore e' un organo sessuale .
La dolcezza, il calore, la gentilezza, la galanteria ma anche l' aggressività la forza la tenacia , la sessualita, il fuori controllo. L'istinto selvaggio.
Qualcosa non si addomestica nell'amore. Non è ragionevole va contro ad ogni evidenza contro ogni logica.
Non è idealizzazione .
Ma l'amore deve odorare di carne, deve sudare.
Deve odorare.
Deve esser corpo a corpo.
La schiena si bagna sul lettino d'analisi.
Questo corpo spaventa il pensiero che su questo non governa perché il selvaggio e' l'istinto,la pulsione a cercarti, ricercarti senza sapere il perché .
Non si sa niente di niente quando si ama .
Non si capisce niente.
Le pulsioni han corpo senza testa. Retaggio animale forse istinto di vita e sopravvivenza .
Ma son loro che fanno e disfano le nostre esistenze.
Bisogna conoscerle, attraversarle navigarle.
I pali delle ZATTERE son loro, ma senza lacci non ci salveremmo la pelle.
I legami, i lacci ci tengono insieme.
Che cosa si sa dell'altro dell'amore?
A pensarci bene sia in analisi che la fuori non sappiamo mai nulla.
Un beato nulla : dove e', quel che fa, cosa realmente pensa l'altro dell'amore.
L'altro non esiste finché non lo facciamo esistere.
Quando non sei lì dove siamo?
Quando sei lì dove siamo?
Cosa fa legame?
Cosa lega due esseri umani nell'amore?
Qualcuno dice il segno.
Non trovo nulla, se non la vita in mezzo, i minuti stracci di tempo.
L'amore e' il tempo trascorso tra il mio ed il tuo corpo.
E' il tempo della condivisione di un divano, di un letto, di uno studio, di una cucina.
L'amore e' tempo condiviso e trasformato in ricordo.
Il primo colloquio, il primo abbraccio, il primo me ne vado, il primo ti odio, il primo ti amo.
La prima angoscia, la prima separazione il primo sogno, il Primo Amore.
Il primo abbandono,il primo fidarsi.
Tutti attimi condivisi.
La condivisione che ogni giorno ogni analista porta al suo paziente.
Stare lì con te in quell'attimo.
L'attimo si regge.
Sta.
E' completo e pieno.
Il tutto si compie in un attimo.
L'inizio e la fine di un amore.
Ci innamoriamo in un attimo e ci lasciamo in un attimo.
Il vero amore e' fatto di tempi, ritmi.
Amarsi e' incrocio di tempi diversi, ogni tanto intersezioni.
Il tempo che io navigo verso di te e' la misura del mio amore per te .
Il tempo di navigazione.
Fa male parlare di amore fa sempre male.
Un amore grande e' una vertigine continua, un onda lunga che ti fa vomitare sempre.
Non sarà mai tuo il tempo.
Il tempo non lo possiedi puoi solo viverlo e perderlo.
E io Dottore dovrei amarla e poi perderla?
Ma che tipo di lavoro e' questo in cui due esseri umani si avvicinano così tanto fino a toccarsi, quasi reciprocamente un arte dello sfioro.
L'arte del tempo condiviso.
L'analisi ti insegna a non sprecare tempo in amore, si deve dire l'essenziale tra me e te.
Non sono tante le parole dell'Amore . Non son tante le parole del prendersi cura.
E'tutta una questione di lunghezze.
Vicino e lontano.
Tempo e prossimità : ti sento sei qui con me, ora.
Sentirsi amati e' questo.
E Amare?
Idem
Amore vero e' lo stesso tempo.
E nella stanza della cura«respira quell’amore / che qui si sopporta a fatica» (Pasternak).
Nella stanza della cura a volte e' difficile respirarlo quell'amore così pieno, così assoluto, così impossibile.
Manca ossigeno in quella stanza per esprimere con precisione il sentire di amare.
Trova altre vie indirette ma l'unica via rimane quell'intersezione di minuti tra due soggetti asimmetrici e che per tale disuguaglianza possono amarsi a vita.
Rompere il sogno e' ristabilire l'ordine, infrangere il sogno e rendersi conto che può coincidere con la realta'.
La verità e' sempre oscena o messa in scena del nostro desiderio.
Io desidero ma non posso e rinuncio in nome di un minor dolore.
Il dolore di amare.
Amare consegna al tempo che scade, che riaccade .
Il dolore nell'amarsi e' questo tempo vissuto e perduto.
Se ami senti il tempo nel suo movimento di inizio e fine, se ti amo ti ho già perso.
Anatomia del solo
Si sono registrati diversi casi
oltre il mio
di persone sopravvissute
incredibilmente incolumi
incredibilmente ancora tornite
Potrei quasi dire che non ne mori
Davvero nessuna
E in tale crescente esplicazione
Dei trapassi
Mi si chiese ancora se credevo in Dio.
Fu chiaro a tutti i linguaggi
Che stavo partendo
senza domande si apre il bosco
e dice che c'è amore da quelle parti
c'è un amore certo.
Sono stata triste mille anni prima di qui
Cercando di non sporgere l'aperto
Ma sto partendo perché c'è un amore certo
Per l'integrazione delle mie molte carni
l'ho messo decisamente a fuoco
e il suo nome e' solitudine
Tiziana Cera Rosco
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