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Un anno sull’altopiano /3

11 Feb 13

A cura di FRANCESCO BOLLORINO

Arrivati a questo punto del racconto dell'avventura di un anno di lavorosul Net, credo sia indispensabile cominciare a trarre da questa esperienzadelle considerazioni "derivative", direbbe il mio amico epistemologoLuciano Floridi.

Il primo dato è rappresentato dalla convinzione che si sia tutti,propositori di informazione, fruitori della stessa, ancora in mezzo ad unguado sia comunicazionale che contenutistico, mi spiego meglio: latecnologia che in questo strumento di comunicazione, con i suoi tumultuosisviluppi, rappresenta una "voce" non trascurabile è al tempo stessouna sfida ed un vincolo nel senso che ci mette, praticamente ogni giorno adisposizione sempre nuove possibilità che dobbiamo imparare asfruttare non già al solo fine della "spettacolarità" dellapresentazione ma allo scopo di un proficuo "matrimonio" tra lepotenzialità del mezzo e le esigenze di esposizione che i nostri"contenuti" possono avere; dirò di più: sento moltol'esigenza di individuare ciò che, nell'ambito della nostra materia,meglio si adatta ad essere "messo sul NET", al fine di evitare quella"contaminazione dei media" che può ingenerare solo confusione.

Il secondo dato, strettamente connesso alle prime considerazioni, è che qualunque sia l'ambito culturale in cui ci si muova la cosa più importanteda fare  utilizzare il NET in ciò che sa meglio fare: mettere in contattole persone; per questo in questi mesi ho molto lavorato per trovare il mododi avviare ciò che ritenevo e ritengo il servizio più importante che unaRivista debba offrire proponendosi sulle autostrade dell'Informazione: unao più mailing Lists connesse ai Topics che le sono propri.

Non è stata una cosa semplice: utilizzare i server della Rivista non erapossibile, essendo gestiti commercialmente, la ricerca di uno sponsor eraed e' difficile perche', almeno per ora, la pubblicita' sul Net è vista conscietticismo dai potenziali investitori soprattutto dal punto di vista delcosto-contatto ( sono certo che le cose cambieranno in poco tempo, ma perora la situazione è questa e non si può nasconderla).

Provvidenziale è stato l'avvio del Server della Facolta' di Medicina di Genova che mi ha consentito di utilizzare lerisorse informatiche del Centro di Calcolo dell'Universita' e quindi diattivare in via sperimentale una prima mailing list, per ora soloparzialmente moderata, riservata agli operatori del Settore.
In una pagina appèosita di POL.it, ho riprodotto la form di ingresso allaLista, ufficialmente residente nelle pagine del DIPARTIMENTO DI SCIENZEPSICHIATRICHE: si tratta di un primo passo, fondamentale però per lapromozione della comunicazione e dello scambio di informazioni tra iprofessionisti italiani della Psichiatria.

 

Un 'ultima considerazione avviandomi alla conclusione di questo editoriale: un anno sul Net ha significato soprattutto all'inizio divenire, con tutti irischi di addiction noti, un a volte inesausto surfer tra le pagine delWEB. Da questa esperienza ho tratto la convinzione che se e' vero che ilprimato del contenuto e' indubitabile, e' altrettanto vero che la forma haun suo peso ed un suo valore, da qui è nata lentamente, come tutte leiniziative che si basano sul volontariato, l'idea di una profonda revisioneestetico-organizzativa delle pagine italiane di POL.it.

L'assunto di base che ha guidato Stefania Orengo, la nostra grafica, nellarealizzazione della nuova impaginazione della Rivista, che avete davantiagli occhi, è stata quella di creare una uniformita' di stile (fino ad oramancante), una maggiore leggibilita' sia in senso strettamente visivo che insenso logico e soprattutto di tentare di "staccare" POL.it dalla mediadelle Riviste elettroniche presenti sul Net.

La Redazione è molto soddisfatta del lavoro svolto e, assieme ai grafici,ci auguriamo che esso venga apprezzato dai nostri lettori, da cuiaspettiamo suggerimenti per un ulteriore salto di qualita'

Un anno sulla rete non ha significato soltanto l'avvio dell'esperienza diPOL.it, ha significato anche la conoscenza di nuove persone, la nascita dinuove amicizie fuori e dentro il cyberspazio, il ritorno ad un impegnopolitico, nell'uso della rete, che pensavo sopito ormai irrimendiabilmente;in una frase: essere sul Net ha significato per me un momento di crescitafaticoso, perche' a volte misconosciuto e solitario, ma non per questo menoimportante per la mia formazione personale.

I mesi che ci aspettano possono rappresentare il punto di avvio definitivodi una rivoluzione comunicazionale, nella quale essere protagonisti e nonpassivi subitori dipende essenzialmente dalle nostre capacita', in un oggiche non puo' non guardare al domani con fiducia se sapremo far tesoro delleattuali esperienze pionieristiche.

In conclusione debbo dire che fondamentalmente mi auguro che, quellopassato, sia stato un anno dedicato a mettere le basi, soprattutto dicultura personale sulle strategie di uso della RETE, per uno sviluppo diattivita' in cui credo e spero molto.

Si tratta per ora di un percorso di confine, in cui le delusioni corronoaccanto alle soddifazioni: la speranza e' quella di riuscire a lasciarecomunque delle orme del nostro cammino, l'augurio è che molti si mettanosulle nostre tracce.

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