E' un viaggio per suggestioni visive nel mondo (ipotetico) dell’uomo idiopatico (homo idiopathicus). L’aria e l’acqua sono dei quattro elementi naturali i plasmatori più radicali. La macchina biologica con la respirazione e la circolazione ha domato, ibridato e finalizzato questi due elementi per la propria sopravvivenza, invertendo il senso, erroneo, della ricerca alchemica, per la quale nella purezza dell’elemento si celerebbero i segreti dell’esistenza.La tentazione del pensiero alchemico, del ritorno al puro, geometrico e inscindibile senso unitario e superiore delle cose ciclicamente torna ciclicamente, sotto mentite spoglie di varie panacee e progressi tecnologici psico o fisio dopanti, ma purtroppo non c’è taumaturgia possibile che non passi per la conoscenza euristica e cibernetica del costrutto biologico nel “rispetto” per il corpo. L’uomo, il miglior promoter desossiribonucleico, ne è la dimostrazione: corpo che andrebbe più amato e compreso, sviluppato e contenuto, ma soprattutto non indicato con pronomi possessivi in prima persona. Il “mio corpo” è una tautologia cosi come l’espressione “umanizzare la medicina”. Non esiste, purtroppo, una medicina non umana. In questa contraddizione semantica è alloggiata la nicchia evolutiva dell’Homo Idiopathicus. Viaggio da “homunculus” a “idiopathicus.
Qui la galleria, dall'esposizione del 2011 al Turin Photo Festival
0 commenti