Dopo i primi simposi del mattino sono alla mia prima intervista, per fortuna A. Vita, del quale ho appena ascoltato la bella relazione, gentile e disponibile, mi aiuta a rompere il ghiaccio.
Domanda: Quali sono gli strumenti a nostra disposizione per la valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive dei pazienti schizofrenici?
Risposta: Ci sono molti test, alcuni sono proposti per valutare il funzionamento globale e si utilizzano non solo per i pazienti psicotici, ma anche per pazienti con altre patologie e nella valutazione delle persone normali, come la WAIS, test standardizzato anche per il nostro paese. Esistono poi dei test e delle scale specifiche che vanno ad indagare alcune aree funzionali, come i test per l'attenzione, uno dei più usati almeno all'estero è il Continuous Performance Test (CPT); per la memoria, sia verbale che non verbale, uno dei test più noti è il Wechsler Memory Scale (WMS); esistono poi dei test che valutano le cosiddette funzioni esecutive, uno dei più usati è il Wisconsin Card Sorting Test, un test di astrazione, di flessibilità mentale e di previsione che è alterato in pazienti con disturbi del lobo frontale; altri coinvolgono diverse componenti, come il Trail Making Test che indaga attenzione e funzioni esecutive. Chiaramente vanno distinti i test utilizzati in ambito di ricerca da quelli che si usano in ambito clinico dove sono più utilizzabili i test di valutazione più globale e quelli con una standardizzazione per il nostro paese, che siano stati tradotti e validati. Certamente la prassi della valutazione dovrebbe diffondersi sempre di più se vogliamo avere una misura di ciò che otteniamo non solo con i trattamenti farmacologici, ma soprattutto con i trattamenti integrati anche di tipo riabilitativo. Per questo il WAISS va benissimo, in particolare per la valutazione e l'informatività delle sottoscale, oltre che per il generico punteggio finale del QI.
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