J. ANGST Zurigo
"The long-term corse of the anxiety spectrum: complex panic, GAD and subthreshold recurrent brief anxiety (RBA)"
J. Angst, basandosi su studi epidemiologici prospettici riguardanti il decorso a lungo termine dei disturbi d'ansia, ne definisce lo spettro comprendente DAP, GAD e RBA. Per RBA si intende ansia breve ricorrente, un elemento importante, quasi sempre presente nel decorso dei disturbi d'ansia, ma ignorato dai manuali diagnostici. L'attuale classificazione è troppo rigida, il concetto di spettro, invece, rispecchia meglio la complessità e la dinamicità delle persone e la variabilità del quadro clinico. Infatti DAP, GAD e RBA tendono a sovrapporsi fra di loro in comorbidità pur rimanendo entità distinte e a succedersi nel tempo, è evidente infatti la tendenza al cambiamento della sintomatologia, nel medesimo paziente, con passaggio da un quadro clinico ad un altro sempre all'interno di questo spettro. Angst individua quindi, in ordine di gravità, pazienti con: DAP+GAD, DAP+RBA (entrambi definiti come panico complesso), DAP da solo, GAD da solo o RBA da solo. I primi due quadri (panico complesso) oltre ad essere più gravi, sono caratterizzati da esordio più precoce (rispettivamente 9 e 14 anni) e da più frequente comorbidità con agorafobia, fobia sociale, depressione, abuso di BDZ e di alcool e maggior rischio di suicidio. La tendenza alla cronicità è abbastanza elevata in tutte le categorie, ma non nel DAP da solo; la presenza di una personalità ansiosa già nell'infanzia o nella fanciullezza è più frequente nei casi di DAP+RBA e di RBA da solo.
M. BOURIN Nantes
"Animal models and new treatment strategies of anxiety disorders"
M. Bourin sottolinea l'importanza di eliminare il divario esistente fra gli studi preclinici su animali e la fase clinica. Esistono molti modelli animali dei disturbi d'ansia (più di 30 e spesso molto "curiosi", test luce-buio, dell'odore di gatto, esposizione a scosse elettriche…) lo scopo della ricerca in tale campo è quello di trovare dei test, da fare su animali, sempre più specifici che possano correlarsi in maniera attendibile ai diversi tipi di disturbi d'ansia presenti nell'uomo. In questo modo è possibile studiare l'effetto di nuovi farmaci sui disturbi d'ansia: antagonisti CRF, agonisti glutamatergici, antagonisti CCK, ecc. ed anche indagare i meccanismi neurotrasmettitoriali coinvolti nei disturbi.
G. B. CASSANO Università di Pisa
"The panic-agoraphobic spectrum: therapeutic implications"
G. B. Cassano nella sua relazione definisce lo spettro panico-agorafobico, la possibile comorbidità con i disturbi dell'umore ed il suo effetto sulla risposta alla terapia e sulla prognosi dei disturbi dell'umore. Lo spettro panico – agorafobico è un continuum dimensionale che comprende, oltre ai segni e ai sintomi della diagnosi categoriale DSM, anche segni e sintomi sottosoglia, stili di vita, tratti temperamentali e di personalità, sintomi prodromici e residui, trascurati nella diagnosi tradizionale. Confronta i criteri diagnostici per il DAP secondo il DSM IV con lo spettro panico – agorafobico nel quale sono compresi sintomi tipici ed atipici associati al panico, sintomi tipici ed atipici di agorafobia (ad es. intolleranza ad anelli stretti, indumenti a collo alto…), fobie correlate alla malattia ed ipocondria, sensibilità allo stress ed alla separazione, necessità di rassicurazione, iepersensibilità ai farmaci ed alle sostanze…, risulta molto diversa in particolare la prospettiva temporale che per quel che riguarda lo spettro comprende tutto l'arco dell'esistenza. Lo strumento per valutare lo spettro è lo SCI-PAS un'intervista clinica strutturata e validata. Quindi Cassano illustra i possibili effetti di tale spettro (non del DAP!) sui disturbi dell'umore (E. Frank, Am. J. Psych. luglio 2000). In caso di disturbo depressivo unipolare, in pazienti donne, un elevato punteggio alla SCI-PAS determina una peggiore risposta alla psicoterapia e l'incremento dei tempi di latenza per la risposta alla terapia farmacologica. Nei pazienti con disturbo bipolare un alto punteggio alla SCI-PAS ha forte effetto predittivo per il ritardo alla risposta (nell'ordine di 6-8 mesi!) ed è correlato anche a: maggiore durata degli episodi, maggiore severità della sintomatologia, aumentato rischio di suicidio, peggiore risposta alla terapia, peggiore prognosi e qualità di vita.
H. G. M. WESTENBERG Utrecht
"The treatment of anxiety disorders"
Westenberg nella sua relazione, illustra le principali indicazioni terapeutiche per i disturbi d'ansia. Riguardo al DAP ricorda l'uso storico dei TCA, l'efficacia dell'imipramina e della clorimipramina ed al contrario l'inefficacia della maprotilina. Riguardo gli iMAO i risultati sono controversi, l'unica che sembra utile, la broferomina un RIMA che ad alte dosi ha anche effetto di blocco sul reuptake della serotonina, non è disponibile sul mercato. Gli SSRI sono attualmente sicuramente i farmaci più utilizzati, il miglioramento da loro determinato continua nel tempo più a lungo rispetto ai TCA, le BDZ più indicate sono quelle ad alta potenza come l'alprazolam. Nella Fobia Sociale vengono utilizzati SSRI e fra le BDZ il clonazepam, se non si ottiene risposta si può tentare lo switch ad un iMAO; non ci sono indicazioni per l'uso di TCA, buspirone o b bloccanti. Infine per il GAD sono utizzati principalmente gli SSRI con terapia a lungo termine, le BDZ ed il buspirone, mentre è incerta l'indicazione per TCA.
J. ZOHAR Israele
"Management of OCD – serotonin and beyond"
Il DOC è un disturbo piuttosto comune, la cui prevalenza è pari al 2% nella popolazione mondiale, spesso passa molto tempo fra l'esordio e la diagnosi, anche 10 – 15 anni, a questo proposito Zohar consiglia 5 semplici domande da fare per individuare un DOC: 1) ti lavi o pulisci molto? 2) controlli molto le cose? 3) ci sono pensieri che ti disturbano e che non riesci a scacciare? 4) impieghi molto tempo a fare le cose? 5) ordine e simmetria ti preoccupano? In base alla letteratura più recente sono 6 i farmaci che possono essere utilizzati: clorimipramina, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina e citalopram, mentre è assolutamente inefficace la desipramina. Non ci sono criteri univoci per scegliere l'uno o l'altro, le dosi efficaci sono quelle medio – alte e la durata della terapia deve essere elevata. In caso di mancata risposta sembra essere di qualche efficacia l'associazione con un NRL atipico, non servono invece litio e buspirone. Proprio il fatto che anche i NRL atipici sembrano svolgere un ruolo nella terapia del DOC rende evidente l'insufficienza dell'ipotesi serotoninergica, a questo riguardo potrebbe risultare utile dividere il DOC in sottotipi: con o senza tic, ad esordio precoce o tardivo, correlato o meno a patologie autoimmuni (corea di Syndenham, PANDA ), con comorbidità con schizofrenia o con disturbi d'ansia o dell'umore. Gli studi di brain imaging suggeriscono un coinvolgimento della corteccia prefrontale e dei gangli basali.
0 commenti