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Freud e i suoi seguaci

9 Apr 13

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"Chi diventa biografosi impegna alla menzogna", diceva Freud ad Arnold Zweig. 
Con questo ammonimento Paul Roazen,citando le parole dello stesso Freud  nella prefazione all'edizioneitaliana, svela le difficoltà intrinseche del lavoro del biografo,che si compie sempre su un terreno fragile. In questo caso particolaregli elementi personali e autobiografici si legano con quelli della figurastorica e scientifica del maestro della psicoanalisi. Attraverso la suaopera oggi, a distanza di quasi un secolo, è l'intera disciplinache viene sottoposta ad una revisione storica, non sempre facile sul pianostoriografico perché molti sono i documenti dell'archivio di Freudresteranno chiusi ancora per alcuni decenni.
Nella tardiva traduzione italiana, Freude i suoi seguaci, uscito già in USA nel 1975, appare inevitabilmenteun libro "datato" come sono datati tutti i libri di ricerca. Nondimenoa mio avviso rimane un testo classico della storiografia psicoanalitica,poiché con la sua prospettiva d'insieme costituisce un indispensabilequadro di riferimento per gli studiosi del campo. Roazen nel 1975 ha avutola possibilità di accedere agli archivi Jones, ma da allora altrimateriali hanno visto la luce che hanno modificato la nostra conoscenzadi Freud e della sua opera, tanto che tra breve si porrà nuovamenteil problema di scrivere una "vita [di Freud] per i nostri tempi" (comediceva il sottotitolo della biografia pubblicata nel 1988 da Peter Gay).

Roazen in questo gravosocompito ha avuto diversi predecessori. Jones, come sappiamo, tra gli altri,aveva accettato di non spingersi oltre i limiti di una "agiografia familiare"e aveva sottoscritto con Anna Freud una specie di tacito contratto, inbase a cui avrebbe rispettato le stesse regole che avevano guidato leied Ernst Kris al momento di pubblicare l'epistolario con Fliess, epurandolodi ciò che Freud avrebbe considerato fuori dalla pertinenza delpubblico e poco congruo con il suo ritratto ufficiale. L'autore in questaricerca rivendica per contro la propria indipendenza e fornisce le credenziali,mettendosi al riparo da eventuali critiche pregiudiziali. Ha procedutometodologicamente stilando un questionario flessibile intervistando tuttii testimoni disponibili, cercando di arrivare a conoscere Freud al di làdella conoscenza testuale, attraverso la confidenza delle testimonianzedi coloro che l'avevano incontrato e conosciuto di carpire "quanto vienetenuto nascosto", rischiando di non eludere l'equivoco originario che taleoperazione comporta. Le falsificazioni sono sempre possibili anche nelricordo dei testimoni, di 'coloro che c'erano'. In ogni caso grazie allapaziente opera di storiografo porta alla luce con tenacia e disinvoltoanticonformismo aspetti ignorati o volutamente espunti dalle cronache ufficiali,ridefinendo quindi, del padre della psicoanalisi e della sua cerchia diseguaci, un'immagine diversa da quella inquinata dal settarismo o dagliintenti violentemente polemici che hanno caratterizzato la saggistica piùrecente.

Sommario*.
*traduzioni di A.M. Fenoglio,R. Speziale-Bagliacca (Testamento di Freud), A.Martini (introduzione all'edizioneitaliana)

Prefazione di Michele Ranchetti
Introduzione all'edizione italiana diPaul Roazen
1.   Psicoanalisi e tradizioneorale
2.   Origine e caratteredi Freud
3.   Una scienza del sogno
4.   Freud terapeuta
5.   Pubblici contrasti:Alfred Adler e Wilhelm Steckel
6.   Il principe ereditario: Carl Gustav Jung
7.   I fedelissimi
8.   Otto Rank: padri efigli
9.   Le donne
10. La vecchiaia

Appendici
L'ultimo testamento
Elenco delle persone intervistate

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