L'opera di Luisa Brunorisi basa su di una ricerca che pur partendo dalla psicologia sociale èattraversata da numerose riflessioni sulla psicoanalisi di gruppo: infatti,nel prendere in considerazione la natura dei legami interpersonali nelleloro determinanti sociali e psichiche, affronta il problema della psicoanalisinella sua ipotesi più radicale: quella dell'inconscio, dei suoieffetti sia sulla soggettività che della sua dimensione intersoggettiva.Questo lavoro si inserisce in un contesto socio culturale relativo a quelloche si potrebbe chiamare il problema o complesso fraterno, che appareoggi come oggetto di studio in numerosi campi, nel momento in cui profondetrasformazioni strutturali della civiltà occidentale colpisconol'organizzazione sociale e i coinvolgimenti psichici dei legami familiari.L'autrice, iniziando la sua indagine sui contributi delle scienze umanee, in modo particolare, su quelli della mitologia, colloca la complessitàdelle domande che indagano sul fraterno si muova in ambiti clinici, teoricie istituzionali riguardanti il campo della psicoanalisi.
Come noto il disgregamentodella struttura nucleare della famiglia è l'ultimo atto del declinodel potere e della funzione paterna, e questo rimaneggiamento, inauguratoproprio dall'apparizione della famiglia nucleare, è effetto delletrasformazioni economiche, sociali e politiche sviluppatesi nell'Europadel XIX secolo.
Come sottolinea René Kaësnella introduzione a Gruppo di fratelli. Fratelli di gruppo, seda una parte il problema del rapporto fraterno costituisce la manifestazionepositiva dell'avvento dei rapporti e delle istituzioni democratiche, dall'altra,continua ad essere segnato dagli aspetti negativi della mancata soluzionedei conflitti originari tra le esigenze dell'ordine paterno e quelle dell'ordinefraterno, l'uno portatore dell'accesso alle opere della simbolizzazione,l'altro è volto a sollecitare le regressioni dell'autogenerazionee delle autarchie psichiche e sociali.
Viene poi illustrato come la relazionefraterna si forma in modo diverso a seconda che venga costruita come negazionedel paterno (parricidio dell'orda primaria) che ricorre per consolidarsialla potenza della dimensione materna, oppure scaturisce dal superamentodell'ambivalenza verso le figure genitoriali, come affermazione di valoripropri. Vediamo quindi perché il complesso fraterno non puòdefinirsi come a sé stante, ma viene necessariamente mantenuto inun rapporto dialettico con ciò che lo costituisce. Ha origine all'internodel parentale e inizia con la filiazione: quindi funzioni e soggettivitàche vengono modificate, come ogni volta che si produce un mutamento dell'ordinesociale.
Nel capitolo, Freude i suoi fratelli, Luisa Brunori ricorda i coinvolgimenti e gli effettinella vita di Freud e nei primi casi clinici (Dora, Il piccolo Hans,L'uomo dei topi, L'uomo dei lupi), mostrando così come si insistasu questo problema negli inizi della diagnosi clinica psicoanalitica equanto interesse Freud abbia dimostrato al «complesso» fraterno:è in questo complesso che secondo l'autrice si può situarela fondazione del gruppo dei primi psicoanalisti, di questo si trova confermaanche in diverse ricerche storiche.
Più in generale si puòosservare come nello sviluppo del pensiero psicoanalitico il concetto strutturantedel complesso si inserisce in un'organizzazione intrapsichica eintersoggettiva tipicamente triangolare in cui ogni elemento sidefinisce tramite il rapporto privilegiato che mantiene con ciascuno deglialtri elementi in gioco. Il complesso fraterno designa un'organizzazionefondamentale dei desideri e degli aspetti pulsionali nei confronti di unaltroche viene riconosciuto come fratello o sorella (mentre sullo sfondo rimangonoa volte irrisolte le componenti edipiche individuali). Inoltre il valorenucleare riconosciuto al complesso di Edipo ha eclissato il valorespecifico del complesso fraterno: per questo i differenti modi incui l'uno si dispone rispetto all'altro non si sono circostanziati in modosufficiente.
Dopo un'esauriente trattazione sul complessodi Edipo e dei suoi correlati, prende poi in considerazione l'associazionedi fratelli e sorelle Gli effetti del fraterno nella cultura e nel macrosocialein quanto costituenti di un sottogruppo specifico ed opponibile del gruppofamiliare, soprattutto dal punto di vista in cui i legami che vi si annodanodeterminano, tra i suoi soggetti, una realtà psichica propria.
Tuttavia, anche se contribuiscea mettere il punto su alcune delle linee essenziali dell'indagine psicodinamica,il suo lavoro non è concepito esclusivamente come studio psicoanaliticodel complesso fraterno. Lo studio infatti è corredato in appendiceda una serie di ricerche in campo sociale rivolte all'ambito della problematicafraterna. Su questo tema, il lavoro di Luisa Brunori trova il suo coronamentonell'ultimo capitolo in cui descrive dettagliatamente le implicazioni egli effetti profondi del complesso fraterno nei campi della cultura e dell'organizzazionemacro-sociale, toccando con molta perspicacia i problemi acuti della nostrasocietà fondata sulla scommessa civilizzatrice della fraternità:le istituzioni, la giustizia, la legge, la concordia civile, la democrazia,il rapporto con la lingua, lo statuto dell'estraneo o dell'estraneità.
La nascita della pratica psicoanaliticadi gruppo, delle psicoterapie psicoanalitiche familiari costituisce unasituazione particolarmente appropriata per avviare un lavoro sulle dimensionidel complesso fraterno e per mettere alla prova le ipotesi speculativeavanzate da Freud: in Totem e Tabù sul patto fraterno originarioe in Psicologia delle masse e analisi dell'Io su ciò che chiamala sua psicologia sociale.
Ma allargando la sua esplorazione oltreall'ambito psicoanalitico classico interpersonale e volto alla ricostruzionedel 'romanzo familiare', Luisa Brunori tratta con competenza nei capitoli"Il gruppo gruppo-analitico e il transpersonale fraterno" quegliaspetti peculiari del gruppo analitico e valuta gli effetti organizzatoridel fraterno, che costituiscono un apporto fondamentale alla conoscenzapsicoanalitica e del gruppo.
Sommario
Presentazione di René Kaës
1. I miti fondativi del sociale nellediverse culture
2. La fiaba fraterna
3. Freud e i suoi fratelli
4. Dal triangolo al gruppo
5. Tipologia filiale/fraterna. Lafunzione fraterna
6. Il gruppo gruppo-analitico e iltranspersonale fraterno
7. Gli effetti del fraterno nellacultura e nel macrosociale
Appendice – Bibliografia
L'autore:
Luisa Brunori, coordina il Laboratorioper la ricerca e lo sviluppo della Psicoterapia di Gruppo presso il Dipartimento di Psicologia di Bologna.
Le attività di questo laboratoriosono da tempo rivolte alla formazione e aggiornamento dei medici, psicologie operatori dei servizi psichiatrici interessati ad approfondire tecnichedi conduzione di gruppi secondo il modello gruppoanalitico.
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