Conla suggestiva metafora del "Cerchio di fuoco", i curatori dell'opera, MalcomPines e Victor L. Shermer, ci introducono nel mondo della psicoterapiadi gruppo, che rappresenta oggi sia un efficace strumento di cura, di cambiamentoe crescita personale che di osservazione e elaborazione teorica sulle relazioniumane.
Come ricordaOtto F. Kernberg nella sua prefazione, l'esplorazione delle dinamiche deipiccoli gruppi e il loro impiego in terapia è un terreno ancorain parte inesplorato: infatti le scoperte innovative di Freud, Bion, Turquete Anzieu sono state solo in parte integrate nel corpo principale delladottrina psicoanalitica, e di conseguenza nella formazione dei terapeuti.
La terapiapsicoanalitica di gruppo è già stata impiegata da tempo comeuna specie di laboratorio sperimentale per l'esplorazione dei concettidella teoria psicoanalitica delle relazioni oggettuali, per l'indaginedelle patologie del carattere e del loro cambiamento mediante il trattamentoterapeutico, e per lo studio di come la psicopatologia individuale e iprocessi inconsci di gruppo si influenzino a vicenda.
I curatori quindisi sono assunti un compito arduo, nel presentare un panorama delle varieapplicazioni e tendenze della psicoanalisi applicata sia a contesti individualiche di gruppo.
Se osserviamola società nel suo complesso, e i vari livelli delle organizzazioniche agiscono nell'ambito sociale e le associazioni (non ultime quelle professionali)si può osservare come siano attraversate da movimenti complessi,distruttivi e vitali insieme. Sono processi che realizzano una sorta di"circolarità tra la vita e la morte", in cui si sviluppano lottee forze potenti che portano a discussioni, scismi, inefficienze nel tentativodi realizzare un processo che individui delle identità gruppalistabili e coese (l'esempio dei fondamentalismi religiosi è sicuramenteefficace). Attualmente in molti contesti sociali e politici ci si muoveall'interno di polarizzazioni estreme, caratterizzate da istanze primordiali:da qui scaturisce la necessità di di aumentare nei singoli individuie nei gruppi la capacità di comprendere, mediare, negoziare e crearenuove strutture integrate, anche in abito sociale e politico.
Inoltre attualmenteesiste un flusso molto consistente di richieste di aiuto psicologico, richiestedi riconoscimento di "stati traumatici", da parte di persone che hannosubito traumi per abusi emotivi, fisici e sessuali e di disagi psicologici.Le risposte della società tendono in vari modi a negare la legittimitàdi questi bisogni: di questo c'è un chiaro segno nella tendenzaa ridurre l'ambito di intervento della psicoterapia nel campo della salutementale della popolazione. Malcom Pines e Victor L. Shermer ci ricordanoche per comprendere meglio questo fenomeno bisogna fare riferimento alladrastica riduzione dei costi perpetrata dagli enti assistenziali sia inEuropa che Negli Stati Uniti: queste scelte drastiche hanno provocato unimpatto devastante tanto sui sistemi di cura che sulla ricerca. Un esempioviene fornito dalla celebre Tavistock Clinic e da altri centri di ricercasulla psicoterapia negli Stati Uniti. Questo volume rappresenta quindiun'implicita difesa degli sforzi terapeutici di lunga durata, che consideranola dinamica dell'intera personalità, occupandosi dei livelli piùprofondi di difficoltà al di là dei sintomi superficialie preoccupandosi, quindi di raggiungere risultati migliori e piùduraturi, piuttosto che proponendo cure palliative, che tendono comunquea nascondere o negare la vera natura dei disturbi mentali. Inoltre le tendenzesociali ed economiche che si oppongono a un adeguato processo di cura sonorinforzare dall'aumento complessivo, in seno alla società, del "narcisismopatologico" discusso da Chistopher Lasch e da altri. Una tendenza narcisisticaeccessiva, rinforzata da norme di comportamento sociale che incoraggianol'isolamento, induce persone gravemente turbate e angosciate a trascurareogni cura per evitare il contatto umano e l'ammissione delle proprie inadeguatezze,o anche a richiedere le cure veloci e indolori proposte da certe tendenzedel cognitivismo o della psicofarmacoterapia, che non permette di modificarele difese e le resistenze del soggetto e impedisce di esplorare le areedi vulnerabilità del sé.
Uno dei criteriseguiti dai curatori nella scelta dei contributi da presentare nel volumeè stato quello di scegliere dei problemi che siano di interessenon solo per i neofiti ma anche per chi ha già completato il trainingdi base in psicoterapia di gruppo e ha rafforzato le proprie capacitàcon qualche esperienza di terapia di gruppo in supervisione. Ad esempioil "moto perpetuo" dei separazione, perdita, dolore e lutto che caratterizzai gruppi – e in particolare i gruppi di elaborazione del lutto – puòdisorientare e confondere il terapeuta.
Jeffrey Kauffmansostiene che questi processi di lutto sono la vera "stele di Rosetta" diciò che in primo luogo di ciò che in primo luogo tiene assiemei gruppi e ci invita a considerare una nuova psicologia di gruppo basata sul tema del lutto come processo centrale. Un altro problema delterapeuta di gruppo è relativo al contenimento dell'intensa aggressivitàche si sviluppa in tutti i gruppi: Saul Tuttman discute i modi in cui unmodello psicologico che combina la terapia delle relazioni oggettuali allapsicologia dell'Io potrebbe essere applicato per controllare le situazionidi intensa collere e ostilità in qualsiasi contesto di gruppo.
Altri contributiincludono l'analisi di altri fenomeni interessanti, come la pressionesul terapeuta ad accondiscendere in processi collusivi e proiettivi e allacreazione di un capro espiatorio (Hinshelwood), attacchi al pensieroe alla crescita emozionale (Gordon), terapie di gruppo di pazienti borderline(Pines) e psicotici (Resnik), i problemi della diade nella co-terapia (Kleine Bernard), infine le difficoltà che emergono nelle situazioni diterapia ambientale (Skolnick). Inoltre viene dato spazio alla disaminadelle prospettive teoriche che sottendono al lavoro nei gruppi come lapsicologia del Sé e la teoria delle relazioni oggettuali, che sisono dimostrate molto utili nel lavoro con i pazienti borderline, narcisistie psicotici.
E' quindiun testo centrato sulle terapie di gruppo, ma è soprattutto un lavoroche riporta in luce aspetti fondamentali della teoria psicoanalitica.
Per permettereal lettore di orientarsi riporto l'indice dei capitoli con i relativi autori:
Prefazioneall'edizione italiana (M. Pines, L. Brunori)
Prefazione(O.F. Kernberg)
I) Introduzione dei curatori. Silenzio = morte
II)Fra teoria e pratica, luce e calore. L'impiego della teoria nel "Cerchiodi fuoco" (V.L. Schermer)
III)Le fasi di sviluppo del gruppo e il gruppo centrato sui sistemi (Y.M.Agazarian)
IV)Attacchiallo spazio riflessivo. Il contenimento degli stati emotivi primitivi(R.D. Hinshelwood)
V)Bion e i gruppi dopo "Esperienze nei gruppi" (J. Gordon)
VI)Fenomeni borderline nei gruppi analitici (M. Pines)
VII)Tanatotropia e gruppi (J. Kauffman)
VIII)Reazioni terapeutiche alle manifestazioni di aggressività daparte dei membri del gruppo (S. Tuttman)
IX)La co-terapia nell'analisi di gruppo di pazienti boerdeline e narcisisti(R.H. Klein, H. S. Bernard)
X)Trattamento intensivo sociale e di gruppo di pazienti psicotici e borderline(M. R. Skolnick)
XI)Tempo di glaciazione (S. Resnick)
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