L'autore ormai molto conosciuto anche in Italia, allievo ed erede intellettualedi Marshall Mc Luhan, insegna all'università di Toronto ed èattualmente direttore del McLuhan Institute. Il suo lavoro è centratosull'adattamento dell'uomo alle rapide evoluzioni tecnologiche che si stannoavvicendando rapidamente in questo scorcio di fine secolo. In meno di unagenerazione molti di noi hanno imparato ad usare la televisione, i computer,le banche dati come fenomeni naturali, senza pensare a come questi strumentiinfluenzino la nostra psiche. Negli anni successivi alla morte di McLuhan,de Kerckhove è stato attivo su diversi fronti e si è trovatoal centro della rete internazionale di accademici artisti e studiosi dellacomunicazione dediti ad approfondire la visione elaborata da McLuhan suimedia elettronici. Viaggiatore instancabile, per lui il villaggio globaleè una realtà fisica; quanto ai media che descrive nella Pelledella cultura, ne ha un'esperienza diretta: da quasi dieci anni utilizzale videoconferenze, e per un periodo anche più lungo si èimmerso nella realtà virtuale a vari stadi del suo sviluppo. Neitesti qui citati abbiamo uno sguardo d'insieme della sua ricerca e dellesue riflessioni: il punto di riflessione centrale è il modo in cuii media elettronici hanno esteso non solo il nostro sistema nervoso e inostri corpi, ma anche la nostra psicologia. La televisione viene descrittacome un organo collettivo di teledemocrazia, che utilizza indagini di mercatoe sondaggi per scrutare il corpo sociale. Secondo de Kerckhove questo avvieneperché essa rappresenta una proiezione del nostro inconscio emotivo(mass-medium) ovvero una esteriorizzazione collettiva della psicologiadel pubblico. Stiamo comunque entrando ormai in una nuova fase: egli èconvinto che i computer siano sul punto di "inghiottire" la TVe che anche la telecrazia populista soccomberà insieme alla televisionegeneralista. Attingendo poi alla sua riconosciuta preparazione di teoricodella scrittura e del linguaggio, spiega anche l'effetto storico dellascrittura e del linguaggio hanno avuto sugli esseri umani: sono questiprecedenti linguistici a fare da cornice alle attuali rivoluzioni medialiin senso tecnologico e biologico: il linguaggio e gli alfabeti costituisconoinfatti una sorta di software che ci ha predisposti alle nuove tecnologie.Ipotizzando una relazione simbiotica fra intelligenza e linguaggio, deKerckhove analizza i meccanismi grazie ai quali la scrittura amplifical'intelligenza. C'è poi l'analisi della virtualità del denaro,gli effetti tutt'altro che unificanti della globalizzazione sulle strutturesociali, con il rischio immediato di guerre e l'affermarsi dei nazionalismi.Infine le conseguenze politiche. La caduta del muro di Berlino e la finedella guerra fredda sarebbero stati avvenimenti inevitabili determinatidalle telecomunicazioni elettroniche e dai sistemi di elaborazione delleinformazioni, oltre che dalla televisione; e questo comunque è solol'inizio di un processo inevitabile di globalizzazione dei mercati dellemerci e delle reti di comunicazione. Il suo sguardo sul futuro èin generale affascinante e accattivante: anche lui come altri attende lanascita di una mente collettiva, che andando oltre le capacità deisingoli individui creerà prospettive straordinarie le cui qualitàemergeranno quando il sistema raggiungerà un certo grado di complessità.La rete Internet rappresenta solo lo stadio embrionale di questo cervellocollettivo, e componenti minori di questo processo si stanno giàformando all'interno di reti via cavo, di sistemi di telecomunicazionie banche dati.
Sommario degli argomenti: Brainframes, Tecnopsicologia, Televisionee l'immaginario collettivo, Cyberspazio, Ascolto orale e ascolto alfabetizzato,Strutture mentali analogiche e digitali, Intelligenza collettiva, Psicotecnologie.
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