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SUMMERTIME: Un libro con un profondo senso della vita.

17 Ago 24

Di
Una scrittura a raggi, fresca per un racconto spontaneo senza troppi timori, Bollorino parla di sé.
C’è uno scrittore che non parli anche di sé? Specie se si dedica nella vita alle cose “psy”, fuori, coi pazienti, o dentro di sé.
Parla senza troppi veli, si scopre; e sì che Bollorino, si sottovaluta! Strane contraddizioni delle persone.
Un tuffo in tanti quadretti, semplici, come raggi che squarciano pezzi di vita.
Dopo aver rovistato nella memoria trovando le varie situazioni in cui si è vissuto, adesso si sta alla finestra della vita e sogna.
Sogna di poterlo fare, di averlo potuto fare, di averlo fatto, di esserci stato, di farne parte. Finalmente lo si è, se ne è parte, si esiste; eppure si sente, si è sempre sentito, ma si è impossibilitato ad esserne parte.
Esisto, finalmente, sembra dirci Bollorino soddisfatto per le sue “avventure”, ma mai completamente, come vorrebbe esserci. Le ho fatte, ma avrei potuto…..le vite non vissute.
Ma chi lo avrebbe voluto che ci fosse?
Qui ci vorrebbe un dialogo, una seduta, con Bollorino per scoprire che parte superegoica non è mai/ancora soddisfatta.
C’è sempre una parte mancante, un desiderio irrisolto o meglio risolto nell’osservare quello che altri, e lui compreso, abbiano avuto la possibilità di realizzare.
La vita degli altri incrociate con la mia, vicine ma irraggiungibili.
Film diversi, ricordi diversi.
In comune il mare del rimosso che resta sempre lì pronto a riemergere per ricordarci da dove veniamo nel bene o nel male. Questa è la vita.Un libro semplice dicevo, con un profondo senso della vita.

Anche le piccole cose a volte hanno una gran voce.
Sotto il mare della paura che vince sempre la vergogna di sé stessi. A lungo andare.
I più grandi insulti dell’umanità sono stati perpetrati perché persone diverse hanno permesso che altri non le considerassero uguali.
Lo si fa con sé stessi, Bollorino, colto e intelligente, appartiene a questo gruppo di anime raffinate e segnate dalle ferite della vita.
Le cicatrici della mente non si riassorbono mai completamente.
Il piccolo, grande, volume contiene una serie di racconti malinconici ma non tristi velati dall’ineluttabile come se si potesse guardare dall’esterno quel che rimane come deposito interiore, con un non so che di nostalgia e di fanciullesca semplicità.
Struggente l’invocazione alla beata barocca atmosfera genovese ricca di dimostrazioni un po’ plateali di onnipotenza esternate in una sempre uguale rituale sempre  che ritorna, come una bella addormentata nel bosco.
I pensieri hanno un colore? sicuramente hanno un sapore, quello della vita che si ripresenta con non su che di romantica nostalgia.
Ognuno ha i ricordi che si merita. Ricordi di vita immersi nel tempo che scorre
Senza ricordi non esistiamo perché sono i ricordi, veri o inventati che costruiscono e ricostruisco il nostro passato e la vostra vita vissuta.
Poi leggo primo agosto san Lorenzo. San Lorenzo? Ma no, è il 10 agosto, quando si dice che cadono le stelle. Refuso? Una presenza (intervento?) forte, un trasognamento che fa perdere memorie nello  spazio tempo: sono più le impressioni, e meglio le emozioni, che i dati di realtà a formare i nostri ricordi. Per chi saranno veri? Oltre che per quello o quella che li dice. La memoria gioca curiosi inganni; chissà perché primo agosto san Lorenzo?
Le parole galleggiano sul mare del silenzio. Le prendi per le ali e le guardi in faccia e si immerge il pensiero nel ricordo; le riguardi immutabili eppure sempre cambiate, dal tuo pensare, dal tuo ricordare.Chissà cosa aggiungerebbe o toglierebbe Bollorino dai suoi brevi racconti per renderli ancor più vicini.

In fondo all’animo si vede che Bollorino rimane un adolescente però con gli occhi di chi ha accumulato una notevole esperienza. Riguarda pezzi della propria storia ma con lo spirito di quando era adolescente: sempre alla ricerca. Curiosa ricerca continua ma semplice cercando una propria realizzazione e non essendo mai completamente contento di quello che stava facendo; tenendo per compagno il desiderio dell’assenza.
Leggere Summertime aiuta non solo a capire meglio Bollorino, quel che Bollorino ha voluto mettere in mostra di sé, ma anche a ripensare a propria volta a quante esperienze ci hanno lasciato il senso di essere cresciuti nonostante non si fossero realizzate, con gli occhi di oggi, come allora ci videro essere.

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