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BUFALA TIME, REAL TIME

10 Ago 24

A cura di Annalisa Piergallini

Alcuni scrittori scrivono sempre la stessa storia.
Nessuno scrive con certezza la propria storia.
Fuori dalla competizione insulsa, alla finta guerra a cui ci spingono,
senza che non se ne facciano ancora di vere;
se non seguiamo come topi il pifferaio magico,
senza mai diventare bambini
… occorre avere a che fare con l’Altro barrato, come lo chiama Lacan,
L’Altro, l’insieme dei significanti, manca di un significante, è bucato,
incompleto, non sa, non ha, non è tutto, non è completo.
Da quella mancanza può desiderare, e a volte anche amare.
Ecco perché è altamente improbabile, come diceva Di Ciaccia già nel 1991,
che una macchina si metta a godere,
perché non può mancare di un significante.
Un robot non sarà mai umano e falliscono tutti i tentativi di immaginare
una macchina che sia davvero umana. Ma soprattutto: perché?
Se non siamo diventati umani noi è un po’ ingenuo sperare
che possiamo impararlo dagli androidi. Hall 9000 canta una ninnananna.
Hall che muore e muore alla maniera degli uomini,
è la nostra morte senza Dio
Si tesse con l’arte, un velo sulla fine della vita, un velo profetico,
Siamo nel 1968, i tempi che si cantava Dio è morto, Lacan rimpiangeva
quel Dio, che garantiva almeno un’idea nella testa.

“Nonna vuoi bene più a me o più a Dio?”
Ero religiosa per identificazione con nonna Ninetta, per amor suo.
La fede andava a braccetto con la scienza e tutt’e due andavano verso la
rivoluzione.
Ma il paradiso uccide, a volte anche l’erotismo. Ma anche l’estasi mistica,
Piacevole solo per qualche istante, eterno uguale.
La scrittura, a volte, mi regala istanti d’estasi,
non ora, i conti mi distraggono, i conti che non faccio,
i conti che non mi faccio.
Ma chi vorrebbe godere eternamente?

Solo umani, piccoli, insicuri, coraggiosi e spaventati insieme,
Felici solo se castrati. Proviamo solo a vivere davvero.
Spock di Star Trek nei momenti più belli si accosta ai sentimenti,
col sopracciglio alzato, ma anche smette di sapere.
Per fortuna Spock è vulcaniano e sa che non c’è sapere che tenga
per i sentimenti.
Ci sono scene carine in proposito anche in BigBug, quando i robot di casa
si riuniscono per tentare di diventare umani: gli umani si distinguono
essenzialmente per il senso dell’umorismo.
E così si mettono a studiare l’argomento. La loro barzelletta preferita è:
“suonano alla porta, che è?” (Invece di: chi è?)
Spock che tenta di essere umano, la Sirenetta, il principe Ranocchio, Pinocchio
Tutti vogliono diventare umani.
Esclusi autistici, iperattivi, ossessivi, ipocondriaci, sociopatici,
anoressico-bulimiche, narcisisti, narcisisti patologici.

Nei film i robot si fanno umani, per cercare nella presunta scienza
il senso della vita.
L’umorismo, il desiderio, l’amore vanno piuttosto sul non-senso,
non-senso che dà senso.
David Bowie, malato, nel video di “Lazarus” si mostra quasi allettato,
che si alza dal letto solo per andare a scrivere.
Il segreto non è nello scrivere, è nell’alzarsi.

“Linfa” è un documentario sulla artiste underground di Roma Est,
” Ho imparato al Pigneto a fare delle cose per il gusto di farle,
anche se non è detto che poi se ne faccia qualcosa.”
Il documentario mostra un posto in cui non ci si sente
troppo soli.
Fare legame, nonostante tutto. Annodare. Riannodare. Sciogliere vecchi nodi.
E nuovi. Il post-capitalismo selvaggio e mostruoso, mostra
sfacciatamente la sua faccia dell’orrore.
E spesso le persone sono sole di una sconosciuta solitudine.
Il mercato spinge a consumare, sempre più soli, ma superata
una certa soglia, non si consuma più niente.
Amare ci rende umani, insieme all’umorismo.

Nel libro tibetano dei morti, pagine ipnotiche parlano
dell’aspirazione alla buddhità, il fine di tutte le reincarnazioni.
Ogni porta corrisponde a un colore, a un punto del corpo, a un ‘difetto’,
a una nuova reincarnazione. Bianco di dei orgogliosi, verde di antidei invidiosi, giallo degli umani vittime di attaccamento, blu per gli artisti schiavi dell’illusione, rosso per gli avidi spiriti tormentati e nero degli infernali.
“Non appena moriamo e cominciamo a trasmigrare,
In quel preciso momento, quando albeggiano le visioni dello stato intermedio della realtà,
E noi vaghiamo (soli) nell’esistenza ciclica (trascinati) dalle radicate tendenze abituali
Possano i tre saggi dei più alti regni guidarci (…)
…e così (circondati) possiamo essere salvati
Dalle frivole vie dei sei stati impuri (dell’esistenza)
Ed essere scortati fino al livello di un buddha del tutto perfetto.”
E quando non avremo né orgoglio, né invidia, né malvagità, né avidità,
ma neanche illusioni e attaccamenti, forse somiglieremo ad androidi,
che vorranno essere umani.
Solo una battuta fa la differenza, ammesso che ci sia qualcuno a riderne.
In una scena di “Guida galattica per autostoppisti”,
il computer risponde alla domanda sul senso della vita e dice: 42.
Umorismo a parte, essere umani vuol dire essere donne.
Una delle protagoniste di “Linfa” dice: “il transfemminismo è l’upgrade”.
Un altro nome della castrazione?

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2 Commenti

  1. nikkopsi887

    Grazie mille Annalisa per
    Grazie mille Annalisa per questo tuo pezzo che unisce il sor-riso alla ponderazione e alla saggezza… (Cosa che in realtà penso che facilitino professionisti dalle figure e dalle storie così “liminari” e poco “luminari” come noi (io e te intendo) così lontani dalla centralità binswangerianamente intesa del jet set che conta nel mondo). E qui ricordo l’amatissimo Mario Galzigna e i suoi insegnamenti sulla microfisica del potere in Foucault così totalizzante nei nostri tempi attuali e contemporanei.
    Bufale o Fake News questi sono tempi per sofisti e commercianti dello Spirito: addio Veritá, Verosimiglianza, Pace. Ergo addio Heidegger e Severino con tutti i loro figli e figliocci nel Mercato folle e insano di You Tube.
    Ti abbraccio caramente Annalisa e ti auguro il meglio nelle tue attività professionali e affettive in senso lato.

    • annalisapiergallini

      Grazie tantissimo del tuo
      Grazie tantissimo del tuo commento. Il quadro si chiama “Con-sole”. Abbraccio

      Davvero è solo l’altro che ci dà il senso di ciò che comunichiamo.
      Questi nostri tempi, come dici, per commercianti dello spirito, senza più pace, quello che cercavo era di metterci un sorriso e una consol azione.
      Dalla trincea liminare è tutto,
      il meglio anche a te al cuore e alla mente
      Annalisa

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