Abbiamo già accennato al fatto che già nel 1979 Bech e collaboratori avevano messo a punto la Bech-Rafaelsen Mania Scale – BRMAS come complemento della BRMES, della quale è pressoché speculare, in modo da poter valutare con gli stessi criteri tanto la fase depressiva che quella maniacale. Più originale è l’Internal State Scale – ISS (Bauer et al. 1991), una scala di autovalutazione dei sintomi depressivi e maniacali nei pazienti con disturbo bipolare. Gli Autori, partendo dal presupposto che l’elemento caratterizzante la mania sia l’elevato senso di attivazione, hanno costruito una scala che valutasse tanto l’attivazione, quanto l’umore depresso o euforico, le diverse condizioni di bipolarità, compresa la rapida ciclicità, la ciclotimia e gli stati misti e che fosse sensibile alle modificazioni dell’umore. La scala viene inclusa nel "ChronoBook", un libretto di durata mensile sul quale riportare quotidianamente informazioni sul sonno/veglia, sulle terapie praticate e sugli eventi, ed effettuare la valutazione della ISS. La scala si articola su quattro subscale: Attivazione, Conflittualità percepita, Benessere e Depressione. Le caratteristiche psicometriche della ISS sono molto buone: la subscala di Attivazione correla significativamente con le scale di eterovalutazione della mania e quella di Depressione con le principali scale di eterovalutazione della depressione; la subscala di Conflittualità percepita correla con la BPRS, con la HAM-D e con la MRS e sembra essere, perciò, un indice di psicopatologia globale: i suoi punteggi sono particolarmente elevati nei pazienti con sintomi psicotici.