Per lo psichiatra è importante capire l’atteggiamento dello schizofrenico nei confronti della propria malattia e della propria salute ed un modo indiretto per ricavare informazioni di questo tipo è la valutazione del rapporto che il paziente ha con il trattamento psicofarmacologico. A questo scopo Hogan e collaboratori (1983) hanno sviluppato il Drug Attitude Inventory – DAI che si propone di misurare la risposta soggettiva al trattamento in modo da approfondire la conoscenza dei fattori che influenzano la compliance al trattamento. Lo strumento, di autovalutazione, era composto, nella versione originale, da 30 item (DAI-30) che sono stati ridotti a 10 (DAI-10) nelle revisioni successive. Gli item esplorano, alcuni, le sensazioni derivanti dal trattamento (rilassato, stanco, rallentato, eccetera), altri riflettono, invece, l’atteggiamento verso il trattamento e come è vissuto; lo strumento consente di identificare i pazienti a maggiore rischio di scarsa compliance per i quali è consigliabile ricorrere a farmaci meglio tollerati e/o ad interventi psicologici di supporto. Al di là degli aspetti psicopatologici specifici, la schizofrenia propone anche problemi di altro tipo, ma non per questo di minore importanza, dei quali è indispensabile tenere conto e dei quali fornire un’adeguata valutazione. Fra questi problemi, quelli dell’inserimento (o re-inserimento) e dell’adattamento sociale, meritano in modo particolare la nostra attenzione. La compromissione del ruolo socio-lavorativo è uno degli aspetti più caratteristici della patologia schizofrenica. Ma se il quadro psicopatologico può essere controllato in maniera spesso soddisfacente dal trattamento psicofarmacologico, i deficit sul piano sociale e lavorativo sono scarsamente sensibili a questo tipo di trattamento ed hanno, per contro, un grave impatto sulla qualità della vita, compromettendo in misura crescente i rapporti interpersonali a tutti i livelli e rendendo praticamente impossibile, alla maggior parte dei pazienti, una vita sociale accettabile. per il problema dell’adattamento sociale era già presente quando la psichiatria era ancora incentrata sull’ospedale psichiatrico, ma ha assunto un ruolo di primo piano da quando la psichiatria ha superato la fase "manicomiale" ed è diventata psichiatria della comunità. La corretta e completa valutazione dei pazienti psichiatrici, ed in maniera preminente di quelli schizofrenici, non può prescindere perciò dalla valutazione dell’adattamento sociale, del quale parleremo diffusamente al capitolo 18.

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Parte generale

Parte speciale

CAPITOLO 29 - Gli effetti indesiderati dei trattamenti psicofarmacologici