La conoscenza e il problema corpo-mente

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9 aprile, 2013 - 14:52
Autore: Karl Popper
Editore: Il Mulino
Anno: 1996
Pagine: 202
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Questo libro raccoglie alcune conferenze (Kenan Lectures) tenute dal filosofo viennese presso l'Università di Emery, nella primavera del 1969 e pubblicate a cura di Mark e Kira Notturno (in inglese nel 1994), dopo un paziente lavoro presso i Karl Popper Archives (Hoover Institution, Stanford, California), sotto la supervisione (fin dove possibile) dello stesso Popper.
L'esito è un volume che consente al lettore di valutare la continuità tra le tesi di Popper nella teoria della conoscenza e le sue opinioni circa il nesso corpo-mente.
Tesi centrale del testo è che il segreto della "conoscenza oggettiva" che permette all'umanità di sopravvivere è condensata nel motto "imparare dai propri errori".
All'interno del tema sempre 'aperto', quindi non risolto del rapporto mente-corpo il filosofo ripropone il linguaggio, con tutte le sue caratteristiche, come luogo specifico dell'iniziativa umana. Riprendendo il tema cartesiano del 'luogo possibile' dell'interazione tra mente e corpo, il filosofo ripropone il tema di un 'nuovo' interazionismo rappresentando l'essere umano come un 'processo aperto', con possibilità evolutive sia a livello di specie che di individuo: la coscienza di sè emerge e/o si sviluppa "insieme alle funzioni più alte del linguaggio": questa sarebbe la prova che tale localizzazione può essere "anatomicamente localizzata" nel centro linguistico del cervello (174 e seg.).

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