FRATTALI
Fratture,intersezioni,crepe nel pensiero dominante
di Leonardo Montecchi

Una nuova organizzazione della produzione e smistamento della eroina?

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15 ottobre, 2013 - 12:32
di Leonardo Montecchi

Il 5 ottobre scorso la guardia di finanza di Rimini, in seguito a delle indagini sul tenore di vita di due persone scopre a Roncofreddo, un paese del cesenate,una raffineria di eroina.Vengono sequestrati 24 kg di eroina pura, 67 kg di eroina tagliata, 10 kg di cocaina e 170kg di sostanze da taglio(caffeina e paracentamolo). Sono stati arrestati due addetti alla lavorazione di 26 e 24 anni ed il titolare della azienda agricola di 55 anni.
Gli addetti alla lavorazione indossavano mascherina e camice bianco e manovravano presse e contrifughe, il valore stimato sul mercato della sostanza sequestrata si aggirerebbe sui 30 milioni di euro.
Questa notizia porta con se numerosi interrogativi.Il primo e' questo,questo magazzino/laboratorio di taglio, corrisponde ad uno stadio produttivo dell'eroina,tralasciamo la cocaina,che si pensava non fosse localizzato nella riviera romagnola.Infatti chi può essere il fornitore di un simile laboratorio?
Solo chi e' in grado di fornire eroina pura in centinaia di chili.Questa può venire solo da raffinerie di eroina che lavorano la morfina base.Il ciclo produttivo della eroina parte dall'oppio,che e' prodotto per la quasi totalità in Afganistan (75% del totale mondiale nel 2012  dati ONU,che potrebbe arrivare al 90% nel 2013.)
Dall' oppio c'è un primo passaggio che consiste nell'estrarre la morfina base.Gia nella relazione del 2007 Dell'Ufficio Droghe e Crimine delle nazioni Unite Unodc, si sosteneva che l' Afganistan era diventato anche paese produttore di eroina.Ossia c' erano le raffinerie di eroina pura,questo e' confermato dai sequestri di anidride acetica come riporta il documento ONU.
Cristine Oguz che era la rappresentante UNDOC in Afganistan nel 2007 diceva che l'Afranistan era diventato esportatore non piu' di oppio grezzo ma di morfina ed eroina.

Allora cosa sta succedendo nel mercato italiano? Il 14 gennaio 2013 a Stra in provincia di Venezia era stata scoperta un magazzino/ laboratorio da taglio come quello di Roncofreddo, con 80 kg di eroina.
Il personale dei due magazzini di stoccaggio e taglio era costituito da giovani albanesi, dai 20 ai 30 anni.
Ma evidentemente non erano loro che potevano garantire i venditori di centinaia di kg di eroina.In oltre come ha insegnato il metodo Toyota, lo stoccaggio fa perdere molto denaro, per questo si fa produzione
Just in time, il che vuol dire che gli 80/100 chilogrammi dovevano sparire in poco tempo.
Dunque e' necessaria una rete a valle di venditori molto efficace.
Se pensiamo che il blocco al momento del nodo produttivo di Roncofreddo ha significato una perdita di 30 milioni di euro, possiamo solamente immaginare il fatturato annuo di uno di queste stazioni produttive.
Su quale supporto finanziario si sorreggono? Ci sono banche che fanno da intermediarie, quale valuta si usa? Ricordo la lunga indagine del giudice Carlo Palermo che scopri il nesso fra eroina ed armi.
E' ancora valido quel nesso?
E qual' e' il nostro ruolo in Afganistan? Cosa facciamo per risolvere il problema? Lasciamo correre o siamo direttamente coinvolti?
Domande che rimarranno senza risposta.Siamo tutti presi dal destino di Berlusconi..

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