Corrado Pontalti LEGGE OSSICINI, Facoltà di Psicologia, Scuole di Psicoterapia
Un tema MOLTO SCOTTANTE su cui val la pena riflettere ed aprire un dialogo tra noi
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Commenti
Condivido ogni parola. L'università non forma perché la frammentazione degli insegnamenti ha portato numerosi lacchè ed arrivisti a fare lezione alle giovani leve, senza avere nulla da insegnare. Nel privato, la retorica della relazione e del "fare rete", ha diffuso la presenza di "imbonitori" e "venditori di saponette", onnipresenti sui social, che pubblicizzano felicità, liberazione dalla depressione ed altre formule spot. Ho visto gente che s'improvvisa e che grazie alle "rete" riesce a vedere pazienti con i quali "chiacchierare" credendo, e dando a credere, di fare terapia. Conosco persone che con una misera laurea e senza specializzazione pretendono di curare altre persone solo perchè hanno letto mezzo libro sulla tecnica del colloquio o sulla "struttura della magia". Per questa situazione drammatica servono rimedi eccezionali che però non sarebbero applicabili. Uno, perché non converrebero ai più; due, perché coloro che stanno andando ai vertici della professione, sono proprio quelli che su questi metodi "social" hanno costruito la propria fortuna. La situazione è troppo compromessa, non c'è soluzione. Si salvi chi può.
A mio avviso è tutto l'impianto che non funziona: 1. Secondo me occorre prima di tutto partire dalla proliferazione delle facoltà, voluta dal Miur e assolutamente non arginata dal Cnop. 2. In secondo luogo non è mai stata fatta da alcuno una indagine di mercato sui possibili sbocchi professionali, per cui oggi ci troviamo in una calca indescrivible SOLO sulla psicoterapia e nel sostanziale fallimento di tutti gli altri possibili sbocchi (mia figlia, psicologa del lavoro, è sola nell'azienda in cui lavora, ed i suoi aggiornamenti sono dettati solo in base alle esigenze 'attuali' dell'azienda). 3. non si è mai pensato al blocco delle iscrizioni a psicologia. 4. Le facoltà italiane, sicuramente perchè nate come funghi hanno mediamente docenti scadenti (proprio come i docenti delle scuolette di cui parla Pontalti); scadenti ed incapaci di coniugare in facoltà teoria e pratica: in facoltà! e non fuori affidandosi al buon cuore dei colleghi che già lavorano (e che non si curano di formare come tutor: http://www.psychiatryonline.it/node/5590 ); 5. il Miur è stato sempre in conflitto di interessi, ma NESSUNO ha denunciato questo orrore che è all'origine della proliferazione della scuolette (mentre si spendevano risorse preziose nella guerra contro i mulini a vento: vedi l'annosa e falsa questione dei counselor); 6. nessuno (neanche Pontalti!) ha detto nulla sull'obbrobrio del falso percorso degli psichiatri, che al contrario di noi non devono far nulla per accreditarsi come psicoterapeuti (se non specializzarsi in psichiatria o NPI); 7. e infine sulle scuolette ho già detto quando qualche anno fui invitato a firenze da Sandra Vannoni e non ho nulla da aggiungere, se non che la mia tesi è sovrapponibile ampiamente a ciò che sostiene ora Pontalti: http://lacosapsy.altervista.org/le-relazioni.../
Dino Angelini
il dibattito è aperto si attendono contributi