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Raccolta e analisi di casi personali, clinici, tra colleghi e di fantasie sull'omosessualità di medici e pazienti.
di Manlio Converti

Una Sanità Transexuals-Friendly Evidence Based

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27 febbraio, 2018 - 19:28
di Manlio Converti

Relazione per una Sanità Evidence-Based e TransFriendly
Proposta in Occasione del Convegno presso l'ISS a Roma del 5 giugno 2018
 
Alla base di questa relazione c’è l’esperienza di decenni e lo studio di tutte le pubblicazioni nel merito del Benessere delle persone LGBT, che ha portato il nostro gruppo (AMIGAY) a formulare un corso di Formazione sul Sex Orienteering e sulla Medicina di Genere LGBT (evidence-based).
 
Il presupposto è che tutti i medici e tutto il personale sanitario possono incontrare le persone LGBT, d’ora in poi intenderemo solo Persone Transessuali (PT), anche se le PT sono più frequenti da adulte nelle grandi città italiane, essendo fuggite dai piccoli centri.
Il secondo presupposto è che tutte le PT abbiano un ciclo di vita dalla nascita alla morte, con esigenze oggi trascurate in tutti i campi della Sanità.
Il terzo presupposto è che le stesse PT, soffrendo l’esclusione sociale e per molte di loro anche la complessità del Coming Out e della Transizione, non siano sempre consapevoli dei propri Diritti Sanitari o dei danni che rischiano di subire a causa di condotte di vita volontarie o conseguenti alla loro marginalità sociali.
Il quarto presupposto è che la rete familiare e sociale è fondamentale per le PT esattamente come per tutti gli esseri umani, e va quindi garantita fin dall’infanzia e dall’adolescenza, garantendo allo stesso modo con l’Informazione Corretta e con il Sostegno al Coming Out.
A questo punto la prima osservazione è la totale assenza di dati epidemiologici efficaci in Italia se non nei limiti della voce MSM legata all’HIV e a quella MtF ed FtM legata alla transizione ormonale, giuridica e chirurgica.
La seconda osservazione è che la limitazione dei dati produca un Doppio Stigma: PT = MTS oppure PT = Transizione Chirurgica dei Genitali.
Una priorità è quella di ottenere che tutte le raccolte anagrafiche in Sanità includano in modo specifico fin dalla nascita una voce diversa da M ed F per intendere tutte quelle condizioni fisiche o psicologiche di persone che vivono o chiedono di vivere cambiamenti ormonali e chirurgici. Suggeriamo il codice MFT al posto di MF dove T significa Tertium Datur, ed include i neonati Intersessuali, i minori Gender Variant, gli adolescenti Transgender e gli adulti Transgender o Transessuali MtF ed FtM. Tutti questi gruppi hanno fondamentalmente la stessa complessità di transitorietà ormonale e chirurgica e solo mettere tutte e tutti sotto l’indice T permetterà immediatamente di raccogliere i dati a fini epidemiologici in tutta Italia, soprattutto adesso che si va incontro alla informatizzazione.
Sarà l’Anamnesi a distinguere poi i sottogruppi ulteriori e permettere analisi specifiche, in modo efficace e rapido.
La seconda priorità è ovviamente l’accoglienza e la relazione medico paziente PT. L’italiano, come la maggior parte delle lingue, ha una semantica binaria ed è fondamentale allora indicare ufficialmente nell’anagrafica, almeno tra parentesi, il nome scelto dalla PT e aderire nel linguaggio, formale e informale, esclusivamente al genere maschile o femminile scelto dalla PT.
A questo punto sarà possibile realizzare da subito anche nei confronti dei familiari una relazione corretta. Questi due strumenti permettono immediatamente a tutto il personale sanitario di apprendere che le PT esistono e vanno considerate in modo adeguato, ma anche tutte le persone che si recheranno dai medici, soprattutto le PT ed i loro accompagnatori e parenti, sapranno che il SSN si occupa in modo ufficiale della raccolta dati a fini epidemiologici da una parte, codice MFT, e del benessere relazionale delle PT, nome maschile o femminile indicato dalla PT.
In attesa che queste linee guida siano accettate ufficialmente dal SSN e realizzate nei venti sistemi sanitari regionali passiamo ad indicare altre questioni.
Un altro problema è sicuramente quello che coinvolge da una parte i neonati Intersessuali e dall’altra i Minori Gender Variant. La loro complessità meriterebbe di uscire dal paradosso per cui i primi sono operati contro la loro volontà e costretti a terapie ormonali, mentre ai secondi queste procedure sono completamente vietate. Sarebbe opportuno accogliere una Legge Quadro per i Minori Intersessuali e Gender Variant che tenga presente gli studi internazionali e le valutazioni etiche necessarie al fine di garantire un corretto seguimento psicologico per loro e per le loro famiglie e per quanti vorranno in modo chiaro e persistente modificare in qualche modo il proprio genere decidere insieme a loro se nell’adolescenza farli o meno accedere ai vari protocolli ormonali e chirurgici possibili.
A questo punto esiste la questione degli Stili di Vita, del Benessere Psicologico e Sociale e del Benessere Medico collegati tutti alla Speranza ed alla Qualità della Vita.
 
Per il primo punto (Stili di Vita) sappiamo benissimo dagli studi internazionali che la Transfobia Interiorizzata (detta oggi Eterosessismo Internalizzato) viene ad aumentare i comportamenti a rischio sia direttamente, a causa dell’emarginazione sociale e dell’espulsione familiare, sia indirettamente, attraverso comportamenti autolesivi (abuso di droghe, tabagismo, etilismo, DCA, comportamenti suicidari) ma anche aggressivi verso altre PT o con o da parte dei partner. E’ necessario realizzare campagne a sostegno di corretti Stili di Vita Specifici per le PT.
 
Per il secondo punto (Benessere Psicologico e Sociale) è assolutamente necessario da parte di tutto il personale sanitario lavorare con il contesto familiare (famiglia d’origine, famiglia acquisita, famiglia d’elezione) e con il contesto sociale (scolastico e lavorativo in primis) per ridurre attraverso corrette informazioni evidence-based e la necessaria empatia tutte le forme di violenza e maltrattamenti che sono all’origine dell’Eterosessismo Internalizzato. In questo paragrafo si deve introdurre il concetto di Proposta di Gratuità per tutte le operazioni chirurgiche (anche estetiche) ed Ormonali (all life long) attualmente escluse dai LEA ed oggettivamente onerose al punto da essere una delle cause motrici di emarginazione e prostituzione.
 
Per il terzo punto (Benessere Medico) è invece molto importante che siano approntati sulla base delle conoscenze Evidence Based specifici programmi di Prevenzione Primaria (come il vaccino HPV e la gratuità dei Condom per le PT MtF oppure la dieta ipocalorica ma ricca di Calcio e Vitamine per le PT FtM ecc ecc. ma anche i comuni Vaccini anti Tetano e Influenza), di Prevenzione Secondaria (come la Mammografia e il PaP Test per le PT FtM che non abbiano completato la transizione e la MOC per quellePT FtM che invece facciano ormoni da molto tempo, o il Test HIV e la PEP per le PT MtF  ecce cc ma anche il comune Sangue Occulto nelle Feci) ed infine garantire la Prevenzione Terziaria in ambienti ospedalieri o strutture di riabilitazione Transfriendly.
 
Solo l’insieme di tutti questi interventi, a partire dall'anagrafica, per garantire ricerca Evidence Based e Studi Epidemiolgoci ma anche grazie al sostegno incondizionato da parte del Personale Sanitario alle richieste politiche di Diritti Civili per le persone LGBT, permetterà di garantire l’aumento della Speranza di Vita e della Qualità della Vita per le persone transessuali (ed intersessuali) dalla nascita fino alla vecchiaia.

Manlio Converti
Psichiatra Asl Napoli 2 Nord
Presidente AMIGAY

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