Speciale XLIII Congresso SIP 2003
Si e’ accorto come da un po’ di anni a questa parte la psichiatria e’ fondamentalmente declinata al femminile, vale a dire che le scuole di specializzazione sono piene di donne e carenti di uomini, secondo Lei come mai questo accade?
Un argomento a nostro parere di grande interesse, in questo momento, e' quello della psichiatria al femminile. Secondo Lei come mai sempre piu' la psichiatria e' declinata alle donne, nel senso che le scuole di specialita' sono sempre piu' piene di specializzande e sempre meno di specializzandi?
L' individuazione di polimorfismi genetici responsabili della manifestazione fenotipica della schizofrenia, in quale modo puo' influenzare il decorso della malattia?
La prima domanda e' sulla declinazione al femminile della psichiatria. E' sempre piu' aumentato in questi anni il numero delle giovani Dottoresse che abbracciano la nostra professione, nel senso che le Scuole di Specializzazione sono piene di donne, mentre gli uomini scarseggiano.
La novita’ della presenza dell’epistemologia all’interno delle pratiche cliniche psichiatriche riflette il senso della Sua presenza al congresso. Qual e’ il Suo parere al riguardo?
Come e' organizzata e che cosa si prefigge l'associazione "Psiche e Immagine", della quale vi occupate attivamente?
Questi cinque giorni, al di la' del momento importantissimo dell' elezione dei quadri direttivi, sono anche un momento scientifico significativo. Potrebbe parlarci dell'organizzazione complessiva del congresso, curata da Lei e da Giuseppe Ferrari?
C'e' un programma elettorale. Quali sono i punti significativi e le novita' rispetto al precedente triennio?
La SIP, proprio perche' e' la societa' che raggruppa la gran parte degli psichiatri italiani, non deve ogni volta fare cambiamenti epocali, ma rappresentare la continuita'. Nell'ultimo anno questo obiettivo e' stato raggiunto intorno ad alcuni punti quali: la formazione e l'aggiornamento degli psichiatri, l'editoria e la difesa dei principi della legge 180.