Psicofarmacologia
di Fornaro P., Baconcini C., Fiscella G., Miccoli E.
Dipartimento di Scienze Psichiatriche dell'Universita' di Genova (Direttore Prof. R. Rossi)
NDR: La rivista contiene nei suoi archivi molti lavori collegati all'uso di farmaci antidepressivi. Basta utilizzare il motore interno del sito inserendo i termini "depressione" e/o "antidepressivi" per trovare altri lavori sul tema
Sin dalle prime descrizioni psicopatologiche dei Disturbi dell'Umoreè nota la possibile occorrenza di deliri ed allucinazioni nel corsodi un episodio depressivo maggiore, pur non costituendo ciò un elementoutile a sottoclassificare il disturbo (1, 2).
Il termine "antipsicosi" rimanda alle ipotizzate proprietà "antipsicotiche" di alcune sostanze farmacologiche utilizzate in terapia psichiatrica; così formulato, mostra evidente una certa analogia con altri concetti della farmacologia generale, quale, ad es., quello di "antibiosi" utilizzato per indicare l'azione "antibiotica" di altre sostanze farmacologiche.
Dicembre e’ stato il mese che ha visto finalmente la pubblicazione da parte del National Institute of Clinical Excellence (NICE) (http://www.nice.org) delle tanto attese linee guida per il trattamento della schizofrenia.
Questo lavoro è stato sostenuto da finanziamenti del Consiglio Svedese per la Pianificazione e il Coordinamento della Ricerca (Forskningsrådsnämnden, FRN) e dal Fondo del Consiglio Territoriale di Stoccolma per la Ricerca e lo Sviluppo.
L’autore è psicoanalista didatta presso la Società Psicoanalitica Svedese e psicologo ricercatore presso: "The National Centre for Suicide Research and Prevention of Mental Ill-Health" Box 230, S-171 77 Stockholm, Sweden".
CONDIZIONI MEDICHE PREESISTENTI, TOLLERABILITA' DIFFERENZIALE, POTENZIALI INTERAZIONI, CONTROLLI DI LABORATORIO E PRECAUZIONI SPECIALI
SCELTA DELL’ATIPICO PER TOLLERABILITA'
EFFETTO TEMUTO O PATOLOGIA PREESISTENTE = ORDINE (1°) DI (2°) SCELTA (3°)
Con la crescente disponibilità di terapie psicofarmacologiche di nuova generazione si sono abbattuti limiti terapeutici solo pochi anni fa impensabili: in particolare, i nuovi antipsicotici atipici hanno dimostrato una sensibile superiorità rispetto ai neurolettici "classici" per l’efficacia nei confronti dei cosidetti sintomi "negativi" della schizofrenia; si è cioè potuto ottenere un maggiore successo verso il ritiro psicotico.
Riassunto
In questo lavoro, svolto su di un caso di un soggetto affetto da schizofrenia, l’A valuta la risposta terapeutica alla terapia combinata dell’antipsicotico clozapina con l’entacapone, un inibitore della COMT. Il lavoro si basa sull’ipotesi del polimorfismo funzionale per l’enzima COMT e sulla migliore risposta alla terapia antipsicotica, riportata in altri studi, in soggetti inattivatori lenti rispetto a soggetti inattivatori rapidi.
Tutti i farmaci ad attività antidepressiva hanno un tempo di latenza di giorni o settimane prima di manifestare l’effetto clinico nel paziente trattato; è perciò lecito da parte del medico studiare l’attuazione di tecniche di potenziamento farmacologico sia all’inizio della terapia, per accorciare il periodo di latenza, che di fronte ad una risposta solo parziale.