psicopatologia
Quanto meno se vincerà il Sì, come mi auguro.
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Ci hanno invitato ad aprire una rubrica, da tenere a quattro mani. Ci siamo detti: perché no? Ci è sembrato che questa nuova esperienza potesse riuscire stimolante, utile a praticare un sodalizio collaudato fra una psichiatra/psicoanalista ed un criminologo/giurista, accomunati da una passione metodologica affine. Infatti, ciascuno dei due, nella sfera di sua pertinenza, ha sviluppato specialmente percorsi di ricerca storica, indispensabili in una società senza ricordo, e quanto mai utili ad illuminare il presente, nella consapevolezza che “la memoria rende liberi”.
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La diagnosi è forse l’atto più importante e certo il più qualificante per gli psicologi: strumento di lavoro fondamentale, la cui precisione determina la capacità del clinico.
Il DSM è e rimane lo strumento diagnostico più utilizzato, il riferimento con cui confrontarsi. Anche per chi decida di prendere le distanze dai suoi presupposti.
Psicopatologia fenomenologica e psicoanalisi hanno caratterizzato lo sviluppo del sapere psichiatrico centrato sul tentativo di comprendere i motivi profondi del disturbo mentale e del modo in cui esso si organizza nel rapporto con gli altri.
A regola d’arte, o più sinteticamente “ad arte”, è quell’opera che è stata bene eseguita secondo i canoni definiti dalla corporazione (arte) che governava gli artigiani al tempo delle Signorie. Ma l’Arte, nel suo significato più ampio, descrive in verità ogni attività umana che porta a forme creative di espressione estetica, implicitamente diretta ad attivare emozioni e a tramettere messaggi ambigui e plurideterminati.
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Relazione tenuta durante le XIV Giornate Psichiatriche Ascolane dal Prof. Giovanni Stanghellini, fenomenologo e psicopatologo dell'Universita' di Chieti.