Psicoterapie

di Eugenio Borgna, M.T.Ferla, Chiara Guglielmetti
(Servizio di Psichiatria, Azienda Ospedaliera "Maggiore della Carità", Novara)

Premessa

Definizioni come queste: tipico e atipico nel contesto della schizofrenia, sono (sottintendono) modelli conciliabili fra loro, o inconciliabili e incompatibili? E ancora: psicopatologia e clinica sono categorie interscambiabili, o qualcosa le distingue e le separa radicalmente?

Cristina Colombini* , Sara Panunzi* , Teresa J. Carratelli* *

* Medico frequentatore presso il reparto di Day Hospital della U.O.C., Neuropsichiatria Infantile A

* * Prof.ssa Teresa J. Carratelli, Dirigente Responsabile del Dipartimento di Scienze Neurologiche Psichiatriche e Riabilitative dell'Età Evolutiva dell'Università "La Sapienza" di Roma·

RIASSUNTO

La schizofrenia è una patologia contraddistinta da uno stato mentale caratterizzato dalla disintegrazione e dalla perdita delle precedenti modalità cognitive, spesso comunque inadeguate di attribuzione di significato.
La situazione di disfunzionalità cognitiva nella schizofrenia, pertanto, nel soggetto, la perdita della capacità di narrare a se stesso e agli altri il senso della propria esperienza, concatenando gli eventi e attribuendo loro significato.

A partire da una brevissima storia clinica, in cui un bambino chiede alla terapeuta di scrivere quello che succede nella seduta, essa ci fa condividere il suo pensiero nei confronti del pensare e dello scrivere nel rapporto col paziente. Appoggiandosi sull'analisi dello transfert in termini di "capacità di reverie", e sulla nozione junghiana di animus, l'autrice ci fa vedere e seguire come elabora un spazio psichico per pensare il padre assente/presente nella seduta.

 

L’interesse per gli affetti ha trovato negli ultimi anni un giusto sviluppo nell’ambito della ricerca psicologica e psicoterapica che oggi tende ad attribuire loro un ruolo fondamentale nello sviluppo della personalità, nei suoi aspetti fisiologici e patologici.

l titolo del convegno riguarda proprio l'eventuale utilita del delirio, e questo rimanda ad un concetto che Lei ha accennato, ossia il problema del passaggio dalla Wahnstimmung, dallatmosfera delirante, al delirio. Nella mia esperienza clinica in realta, pare che per il paziente sia estremamente piu angoscioso il momento della Wahnstimmung che del delirio.


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