Baudelaire
Perché certa gente (sia individualmente, sia collettivamente) corre verso il baratro, e non c’è verso di fermarla? Perché alcune di queste persone si tappano le orecchie quando si cerca di comunicare loro le informazioni e gli argomenti logici che potrebbero dissuaderle? Perché, se si insiste, rispondono in modo aggressivo e spesso considerano come “nemici” coloro che potrebbero salvarle?
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Pubblico qui anticipatamente il mio commento a "Dance macabre" che comparirà nella seconda parte del libro "Baudelaire per il clinico"
97 – Dance macabre – Pag. 176, 178, 180
Fière, autant qu’un vivant, de sa noble stature,
Avec son gros bouquet, son mouchoir et ses gants,
Elle a la nonchalance et la désinvolture
D’une coquette maigre aux airs extravagants.
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Si
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Stiamo regredendo al livello d’inciviltà dei popoli primitivi. Fra gli antichi nomadi, l’anziano malato veniva abbandonato al suo destino, ed il resto della sua gente proseguiva il suo percorso lasciandolo da solo a morire. Quest’usanza, allora imposta dalle condizioni materiali di vita, ora si ripropone in virtù del cosiddetto “darwinismo sociale”. Questi versi di Baudelaire, meravigliosi e terribili, ce la descrivono:
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