Varie

di Ubaldo Sagripanti



Si parla molto di guerra, ultimamente.

Il mondo é nuovamente percorso da guerre, come sessant'anni fa. Queste guerre, sembrano avere la caratteristica, per l'uomo della strada, di essere particolarmente ostiche, incomprensibili, e di arrivare da un momdo lontano.

Tuttavia, se guardiamo alle testimonianze che grazie alla letteratura sono giunte a noi, tutte le guerre si assomigliano, in quanto a stati d'animo, emozioni e sentimenti degli uomini e le donne che le hanno direttamnte o indirettamente vissute.



"Voglio svelare una mia stranezza: sentivo il lavoro intellettuale come un'azione tesa rafforzare la femminilità"
(Lou Salomè)

 

Luo Solome

Libri, film, e ora un sito, cari amici ed amiche.



"La vita sessuale — o, come noi diciamo, la funzione libidica — non compare come qualcosa di compiuto, né continua a svilupparsi a somiglianza di se stessa, ma attraversa una serie di fasi successiva che non si rassomigliano tra loro; si tratta dunque di uno sviluppo che si ripete più volte, come quello del bruco alla farfalla.



Ricevo da una lettrice de "Il Lato debole", Stefania Caracci, un piccolo delizioso libro, dal titolo "Sylvia Plath I giorni del suicidio" (ed. Ripostes, Salerno, 2001).



"Le scuole cattoliche francesi annunciano che le classi miste sono un danno e propongono di ritornare all'antica divisione tra maschi e femmine. Cio' per proteggere dicono, le ragazze, che sono mediamente piu' brave e che rischiano di rimanere intimidite dai comportamenti machisti dei compagni di scuola. (…….) L'invito e' questo, e ci sarebbe da rifletterci sopra, da pensare le convenienze e i disagi, da aprire insomma il famoso dibattito, ma a me sembra una sciocchezza".



Ora, la biografia della Plath — autrice amata e controversa al cui studio e ricerca l'amica Stefania Caracci ha dedicato tutta la vita — si offre alla nostra lettura per intero, attraverso questo intenso e godibilissimo racconto che ripercorre tutto il breve arco dell'esistenza di Sylvia, dalla nascita avvenuta a Boston nel '32, fino alla fine, nella gelida casa di Fitzroy Road a Londra, a trentun anni.



L’accostamento potrà sembrare arbitrario….Cos’hanno in comune una femminista e filosofa come Elisabeth Badinter con la sempre indomita giornalista Fallaci?

Sono di recente usciti in libreria sia "La forza della ragione" della Fallaci (edito da Rizzoli) che "La strada degli errori" della Badinter (edito da Feltrinelli). Il primo ha già fatto, ovviamente, molto discutere; ed anche il secondo non e’ da meno, in quanto a forza persuasive e potenziale critico.



Le lettrici ed i lettori che seguono la nostra rubrica, ricorderanno il nome di Lia Inama.



In tempi non sospetti, ci siamo gia’ occupati di Elfriede Jelinek – indirettamente – con la recensione de "La pianista", film vincitore a Cannes che le ha dato la notorieta’ internazionale, prima che le fosse conferito il Premio Nobel per la Letteratura 2004.




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