Dino Angelini

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Già negli ultimissimi giorni del governo Gentiloni, e ancor più decisamente con il Governo Conte alcune regioni del Nord d’Italia (Veneto, Lombardia ed Emilia) hanno avviato in sordina (e a Camere chiuse!) un processo di regionalizzazione della scuola, dell’università e della ricerca che la revisione costituzionale “regionalista” del 2001 già aveva reso possibile.


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Relazione tenuta nel 1995
all’interno di un percorso formativo
rivolto giovani volontari allora impegnati
nel Gruppo di Volontariato giovanile “Gancio Originale”.

 
 



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Questo post fa parte di un insieme di scritti
che ho intitolato "Raccordi intergenerazionali" D.A.



"Ohé! Non è che potete fare tutto quello che volete!“
(esclamazione di una docente di scuola media
di fronte ai suoi allevi irrequieti)

 



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(già apparso su la webzine “Invisibili”, N. 3, Gennaio 2004, e, in versioni un po’ differenti, su La Rivista del Manifesto e all’interno del testo: “Fare e pensare nelle relazioni“, a cura di Fabio Vanni, MUP Editore, Parma)
 

Adolescenti verso l’età adulta



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di Leonardo Angelini e Deliana Bertani

 

 
 
"Quando avrai diciotto anni potrai fare ciò che ti pare, fino ad allora .. "- Chi di noi non ha mai ascoltato questa espressione all'interno dei nostri ambulatori. Chi di noi non l'ha mai usata, da genitore, in rapporto ai propri figli adolescenti.


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in memoria di Giorgio Antonucci

Confesso di essere rimasto un po' sorpreso per l’enorme numero delle visite che in brevissimo tempo sono state fatte al mio post “I vissuti del preadolescente in difficoltà”.



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(Ripropongo un intervento fatto nel 1990 ad un seminario organizzato dal Comune di Reggio Emilia[1]: gli immigrati cui allora facevo riferimento erano quelli ‘interni’. L’arrivo dei migranti esterni ha reso molto più acuti i problemi già allora presenti a Reggio Emilia, come in molte altre realtà metropolitane. Dic. 2017)
 
 


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Scuola e ascolto

Il termine “ascolto”, con le sue ascendenze che riconducono al latino “auris” = ‘orecchio’, implica l’allenamento all’esercizio della facoltà auditiva, cioè all’affinamento della propensione all’uso di uno strumento sensoriale, l’orecchio, che immediatamente ci riconduce ad una situazione di passività e di ricettività.



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Quasi alla fine di un lungo saggio[1] pubblicato in Italia proprio nel '68 Rudi Dutschke, il leader del '68 berlinese, diceva fra l'altro:
 



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