Luigi D'Elia

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(Articolo apparso su "Corpo, Riflessione, Immagine", a cura di Simonetta Putti, Ferdinando Testa, Alpes Italia, 2011. Per gentile concessione dell'Editore.)

 

40 anni fa, l’accelerazione della storia
 


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La lettura del Saggio sul dono del noto antropologo Marcel Mauss in chiave psicologica comporta un certo arricchimento degli strumenti interpretativi delle realtà relazionali umane.


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Devo ringraziare qualcuno lassù che in passato mi ha opportunamente e invisibilmente indicato la strada opposta a quella del training analitico.

Probabilmente si potrebbe affermare il viceversa: le società analitiche ringraziano il cielo che il sottoscritto non sia entrato in qualcuno dei loro club esclusivi. Come avrebbe detto Marx (G.), non lo avrei io stesso sopportato.



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Questo non è un articolo catastrofista. Tengo a dirlo in apertura. Sospetto fortemente dei toni catastrofisti, è un modo per mobilitare le angosce, non i pensieri utili al cambiamento. E già in politica si fa a gara a mobilitare i peggiori sentimenti umani, disgusto, indignazione, rabbia, paura, direi che abbiamo già dato e direi che i fatti ci dicono che non è questa la strada per cambiare alcunché.


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L’altro giorno una mia arguta paziente dopo una seduta finita in lacrime per via della consapevolezza di un grande amore che appare impossibile e giunto al termine mi dice ironica al momento del pagamento: ma se uno piange non dovrebbe costare di meno? Ed io di rimando: casomai di più, visto che il pianto accompagnato da contatto e coscienza è un ottimo risultato!



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