formazione

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Quanti tipi di amicizia maschile sono possibili? E che tipo di amicizia è quella tra Pietro e Bruno, i protagonisti del film “Le otto montagne”? Certamente un'amicizia maschile molto intensa e duratura, non priva di contrasti ma di quelle che resistono alle avversità e alle lontananze. Nutrita dal profondo amore per la montagna e dai caratteri chiusi ma determinati che sono forgiati da quell’ambiente.
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[Da:  L. Angelini, Affabulazione e formazione, docenti e discenti come produttori e fruitori di testi, Unicopli, Milano, 1998, pp.: 131\148]
 
Nessuno si limita a vivere nella verità esteriore, ma trova rifugio nella stanza calda e fantasmagorica del proprio cervello, dai vetri effigiati e dalle pareti istoriate” (Stevenson)
 


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(2007)
Ho cominciato a lavorare come psicologo il primo gennaio 1972 nel Gruppo Infanzia del CIM di Reggio Emilia, allora – e fino al ’78 – guidato da Giovanni Jervis.


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(2007)

Il primo libro che ho letto di Sigmund Freud è stato “Lettere a Fliess”: omaggio dell’Espresso per gli abbonati del ’61 o ’62 (mio padre lo era, ma lasciava a me la scelta del testo fra quelli che la rivista ogni anno proponeva).


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(2007)

All’inizio – stiamo parlando dei primi anni ’70 – si chiamavano “monitori”. Li avevamo voluti nell’équipe Infanzia del CIM di Reggio Emilia perché seguissero i bambini e gli adolescenti che tiravamo fuori dal De Sanctis, il reparto infantile del manicomio di Reggio Emilia.


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(2007)


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(già pubblicato su Altrapsicologia, 2006)
Nel vecchio ordinamento in qualsiasi facoltà universitaria per “biennio propedeutico” si intendeva il biennio iniziale in cui erano concentrati gli insegnamenti delle materie fondamentali.


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Siamo tutti iscritti all’albo. Essere “lì” per tutti gli psicologi rappresenta oggi un segno di distinzione e di appartenenza. Molti di voi giovani però non sanno che quando ho cominciato a lavorare io l’albo non c’era.



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1 – “Le idee non cascano dal cielo”: all’origine della ricerca sul maschile e femminile nella formazione
 
Le idee non cascano dal cielo” - diceva Antonio Labriola in un suo celebre scritto[1]. Ed è con uno spirito di ricerca a partire dalla prassi che qualche anno fa ho cercato di avviare una ricerca sul maschile e sul femminile nella formazione, ieri ed oggi in Italia.


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È uscito per Amazon un testo che racchiude i miei scritti sulla scuola degli ultimi 20 anni. In un primo tempo cercato di aggiornare "Affabulazione e formazione. Docenti e discenti come produttori e fruitori di testi" - un testo del 1998, ancora per molti versi centrato sull’analisi della vecchia scuola, che era il frutto di un processo formativo centrato sui legami affettivi impliciti nel fare educativo, e cioè sui rapporti che intercorrono fra tutti gli attori che fanno scuola.




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