Omosessualità
NON SCEGLIERE e lasciare tutto nel silenzio... UCCIDE ed è sinceramente IPOCRITA!
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
Il senso della mia risposta è da sempre inequivocabile, ma dal vivo faccio prima parlare la persona in modo che si liberi del male che ha dentro, mentre in chat questo non è possibile e tendo ad inviare a qualche psicologo per sostegno se non altro morale.
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
Poco importa se questa riguarda due donne e se la trama del film si snoda sulla scia di una relazione omosessuale.
Poco importa per il filo narrativo del film.
Mi ha colpito la querelle a proposito della presenza di famiglie omosessuali nella pubblicità della pasta. Ho sempre detestato questi spot e questa immagine della famiglia composta da genitori belli e magri, da figli intelligenti e amanti dei gattini e senza contrasti generazionali. La frase che mi faceva più arrabbiare nei confronti con mio figlio, era proprio la sua provocazione quando vedeva in me desideri di assimilazione alla famiglia Mulino Bianco. Per me e la mia psicoanalisi era un grave insulto.
Chi ha letto questo articolo ha letto anche…
L’idea di scrivere considerazioni sulla rappresentazione dell’omosessualità nei media mi è nata seguendo nel corso degli anni un serial americano, Glee, di grande successo negli USA e destinato a un pubblico mainstream e giovane (con una media di otto milioni di telespettatori a puntata). Sin dall’inizio tra i protagonisti vi era Kurt, gay dichiarato, Santana e Brittany lesbiche senza paura. Rachel, la protagonista è figlia adottiva di due gay.