freud
Publisher:
MIMESIS
Anno:
2018
Pagine:
143
Copertina:
Gianluca Garrapa: Autoritratto in un interno viennese è il racconto di una lettera di Sigmund Freud del 19 marzo del 1939 (Freud morirà il 23 settembre dello stesso anno), indirizzata all’amico Engelman per ringraziarlo del dono di un album di fotografie. Fotografie dell’interno viennese al n°19 della Berggasse, la casa in cui abitò Freud prima di lasciare l’Austria per sfuggire alla persecuzione nazista.
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Ho sognato di dire una sciocchezza: “I viceré” di De Roberto è un romanzo scritto alla Proust.
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La letteratura nasce molto prima della scienza. È una banalità storica la mia, che tuttavia non è tanto banale in rapporto alla psicanalisi, la quale onestamente riconosce agli artisti il merito di arrivare prima degli psicanalisti a intuire il senso della vita ecerte verità psicologiche.
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Tutto l’inconscio ti si squaglia davanti come ti avvicini.
L.F. Céline, Viaggio al termine della notte (1932), p. 436
L.F. Céline, Viaggio al termine della notte (1932), p. 436
Non porto più i pantaloni corti. Da un pezzo ho finito di andare a scuola.
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Malgrado timore e compassione, siamo felicemente vivi, non come individui,
ma come un unico vivente, fusi nel suo godimento procreante.
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F. Nietzsche, La nascita della tragedia dallo spirito della musica (17)
Cos’hanno a che fare con le odierne civiltà il sogno di Apollo e l’ebbrezza di Dioniso, il Traum dell’uno e il Rausch dell’altro?
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Caro Massimo Recalcati, per prima cosa, ti devo ringraziare, Lacan e Freud in tivvù. Sembra un sogno.
C’è stato un momento che la psicoanalisi non si poteva neanche nominare. Ho frequentato Psicologia alla Sapienza nei primi anni novanta. Non si chiamava nemmeno psicoanalisi, ma psicologia dinamica, che nome assurdo (tutte le altre psicologie sarebbero, quindi, statiche?)
C’è stato un momento che la psicoanalisi non si poteva neanche nominare. Ho frequentato Psicologia alla Sapienza nei primi anni novanta. Non si chiamava nemmeno psicoanalisi, ma psicologia dinamica, che nome assurdo (tutte le altre psicologie sarebbero, quindi, statiche?)
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La scientificità sarebbe solo paura e scappatoia dal pessimismo? Solo raffinata legittima difesa contro la verità? Detto in termini morali, qualcosa come viltà o falsità?
F. Nietzsche, La nascita della tragedia. Tentativo di autocritica, 1, 1876
F. Nietzsche, La nascita della tragedia. Tentativo di autocritica, 1, 1876