Psicoterapie

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La logica è l’arte di ben condurre la propria ragione per conoscere le cose, tanto per istruire se stessi quanto gli altri. A. Arnauld e P. Nicole, Logica o arte di pensare, 1662

Le bon logicien, odieux au monde. J. Lacan, Le temps logique et l’assertion de certitude anticipée, 1945



È possibile scrivere una pagina bianca? Cioè, ha un senso una pagina bianca?
Se non la pubblico no, se la pubblico, sì, perché al di là dell’assenza di qualsiasi parola, proprio perché la pubblico, qualcosa avrò voluto dire.





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 Le tracce della maturità hanno ripreso uno stralcio della 'Lettera al padre' di Franz Kafka.
Tempo fa ne scrissi, in chiave analitica.
 

‘Dalla tua poltrona dominavi il mondo. Solo il tuo punto di vista era giusto.
Tu eri per me misura delle cose.
Ai miei occhi assumevi l’aspetto enigmatico dei tiranni, la cui
Legge si fonda sulla loro persona, non sul pensiero
F. Kafka
 



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Il razzismo, l'odio per lo straniero, non ha un altro origine che l'angoscia.
Perché l’altro risulta inquietante? In questo articolo analizzo la questione della paura del diverso a partire delle riflessioni di Lacan nei Seminari VII e X. Lo straniero è l'Altro per eccelenza, ma nell’inconscio, il primo Altro per il soggetto è rappresentato dalla figura della madre.


Una certa violenza della relazione erotica deriva dalla passione: “uccidiamo”, in parte, dentro di noi la soggettività dell’oggetto amato, per poterlo amare, ci facciamo “uccidere” da esso nella nostra soggettività, per poter essere amati.



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Presentazione degli scritti politici di Elvio Fachinelli a cura di Dario Borso
– Centro Milanese di Terapia della Famiglia – 14 Giugno 2016.
 

Comincio dando la parola a Elvio:


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Presentazione del libro "Al cuore delle cose" di Elvio Fachinelli al Centro Milanese di Terapia della Famiglia. Da sinistra: Giuditta Fachinelli, Pietro Barbetta, Nicole Janigro, Dario Borso, Antonello Sciacchitano (leggi la sua presentazione seguendo il link), fuori quadro Marco Dotti e il pubblico numeroso.



Nel nostro modo di affrontare la violenza contro le donne ci sono errori seri.
Il primo errore è l’affidamento eccessivo allo strumento della repressione legale. Siamo convinti, perché ci semplifica la vita, che il rigore della pena abbia di per sé un effetto dissuasivo a causa del timore che incute.




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